Nella grande classica della 20 chilometri di marcia di Poděbrady, in Repubblica Ceca, sono arrivati un terzo e un quinto posto per le punte di diamante dell’atletica leggera pugliese: la mottolese Antonella Palmisano e l’andriese Francesco Fortunato. I due disputano un’ottima gara, che nel corso delle prossime settimane tornerà utile per capire come migliorare ulteriormente in vista degli Europei di Roma del prossimo giugno.
Palmisano, campionessa olimpica di Tokyo, sale sul podio in 1’27”27 nella prima 20 chilometri della stagione 2023/24. È un tempo di tutto rispetto e valore perché meglio ha fatto soltanto ai Mondiali di Londra del 2017 (1’26”36) e di Budapest del 2023 (1’27”26). Occasioni valide per due medaglie di bronzo da mettere al collo. L’atleta delle fiamme gialle marcia tacco e punta alla pari con la peruviana Kimberly Garcia Leon, bicampionessa del mondo a Eugene 2022 (20 e 35 chilometri) che innesta la quinta a pochi chilometri dal traguardo. Quattro per la precisione e alza le braccia al cielo in 1’27”08.
A precederla c’è anche l’ecuadoriana Glenda Morejon, sesta a Budapest, con 1’27”21. Il podio così composto rispetta i pronostici della vigilia. In particolare il primo quarto di gara vede la campionessa olimpica sempre nel folto gruppo di testa che si riduce a otto unità in cui dà il massimo anche l’altra azzurra Eleonora Giorgi, oltre ovviamente a Garcia Leon e Morejon. Dopo 10 chilometri alla testa della gara sono in sette concorrenti con un passaggio in 44”06. Si potrebbe fare di meglio ma il caldo gioca un ruolo decisivo nel ridurre l’andatura. Due chilometri dopo a comandare sono le tre che finiranno sul podio. Morejon prova a lasciare sul posto le altre, ma è ripresa. Si arriva così al sedicesimo chilometro con lo strappo di Garcia Leon che porta a un guadagno di nove secondi per poi rendersi non raggiungibile. La sfida per il secondo posto si conclude al penultimo giro.
Fortunato, che il 21 maggio dello scorso anno fece registrare su queste stesse strade un ottimo 1’18”59 con cui trionfò, questa volta chiude in 1’20”32. Nelle sue corde ha tempi migliori, dunque, soprattutto pensando a come è iniziata: infatti dopo 10 chilometri è al secondo posto alle spalle dello svedese Perseus Karlstroem. Restarvi incollato è complesso anche perché la lepre scandinava aumenta la velocità sin dal nono chilometro. Sin qui un’ottima performance, poi nella seconda parte della gara vengono meno le energie e progressivamente cresce il distacco da Karlstroem che si avvia a vincere con merito la gara in 1’18”22, nel rispetto dei pronostici che lo vedeva favorito. Addirittura Fortunato perde tre posizioni per poi concludere quinto, come detto, appena avanti all’altro azzurro Andrea Così che chiude in 1’20”56.