Quello che è accaduto a Bari è presto detto: “Tu voti chi dico io ed io in cambio ti dò 50 euro”. Morale della favola? Vendere il proprio voto è un atto meschino. Acquistarlo è una mal azione che ferisce mortalmente la Democrazia.
Saranno le aule di tribunali a raccontare come andrà a finire. Ci penseranno i giudici, i piemme, gli avvocati. Certo ci vorrà del tempo: primo, secondo grado, Cassazione. È così che funziona in Italia ed è giusto che si faccia chiarezza.
Un’assessora regionale, moglie di uno degli arrestati ed essa stessa indagata, si è subito dimessa. Ha fatto bene.
In Italia, in questo stesso momento, c’è una ministra che, nonostante le pesanti accuse contro di lei, non molla l’osso e resta lì al suo posto. Come se non bastasse, protetta da una maggioranza che ha bocciato la mozione di sfiducia che l’avrebbe voluta dimissionaria.
Ebbene, in nome di quella Democrazia che va difesa ad ogni costo, anche questa è una brutta storia. Il Paese cade a pezzi.