Esame autoptico concluso sul corpo di Lello Capriati, la salma ieri sera è stata restituita alla famiglia per le esequie. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Francesco Vinci, al quale la pm antimafia che indaga sull’omicidio di Pasquetta, ha posto una serie di quesiti.
Innanzitutto accertare quali e quanti colpi abbiano ucciso il 41enne nipote del boss Tonino Capriati, raggiunto alla testa e al torace da almeno 4 proiettili sparati da una pistola calibro 9. Stabilire quale sia stato quello mortale e, poi, la direzione dei colpi. Elemento importante per ricostruire con maggiore precisione la dinamica sulla quale stanno lavorando ininterrottamente gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Bari, diretti da Filippo Portoghese e coordinati dalla Dda di Bari.
Durante l’esame autoptico, infine, sono state svolte anche ulteriori analisi di laboratorio. Al termine il corpo di Lello Capriati è stato consegnato alla famiglia perché possa dargli l’ultimo saluto. I funerali si terranno questa mattina, in forma privata, al cimitero di Bari. dichiarata dopo l’arrivo al Policlinico di Bari. Alla benedizione della salma saranno presenti anche le forze dell’ordine per garantire l’ordine e la sicurezza pubblica, in base ad una ordinanza firmata ieri dal vicario del questore.
E intanto proseguono senza sosta le indagini per risalire a chi, la sera di Pasquetta, ha affiancato l’auto nella quale si trovava Capriati, seduto al posto del passeggero, e ha sparato in rapida successione, mandando tutti i colpi a segno.
Nei giorni scorsi è stata sentita la donna che era alla guida della vettura e che ha chiamato il 118 per poi scappare quando l’uomo è stato portato al pronto soccorso del Policlinico di Bari, ma è stata rintracciata.
Le ipotesi sul delitto sono numerose, ma sembra prendere corpo l’ipotesi di una “punizione” inflitta al 41enne dopo alcune discussioni avvenute nei locali notturni tra i rampolli delle famiglie malavitose baresi.
Di certo c’è, però, che chi ha sparato a Lello Capriati aveva la mano ferma e allenata a uccidere, non di certo giovane leve alle prime armi.