Circa 2mila persone hanno scelto Bari per trascorrere le vacanze nel periodo pasquale. I visitatori sono approdati nel capoluogo pugliese provenendo per buona parte dai paesi europei, tra cui Spagna, Polonia e Ungheria.
A diffondere i felici dati del turismo cittadino è stata l’assessora comunale al ramo, Ines Pierucci. I numeri diventano ancora più gratificanti se si considera l’intero ponte pasquale, a partire, almeno, dal Giovedì Santo. Stando a quanto diffuso sempre dall’assessora Pierucci, nel complesso, sul territorio comunale sono transitate 17mila persone, con una permanenza media di tre notti. «La provenienza è per la metà dall’Italia con la restante parte distribuita tra Polonia, Germania, Spagna, Ungheria, Bulgaria, Francia, Repubblica Ceca, e nonostante non ci sia il volo diretto anche dagli Stati Uniti d’America – ha scritto Pierucci, corredando della sua dichiarazione una fotografia con un gruppo di turisti diffusa sui social network -. Oggi (Lunedì, ndr) tutti i musei della città sono aperti per ospitare i tanti cittadini temporanei. Benvenuti a Bari dove continueremo a migliorare i servizi per tutti coloro che sceglieranno Bari con la vocazione sempre più culturale».
Il perfezionamento dei servizi offerti a turisti e operatori è auspicato dal presidente regionale e di Bari-Bat di Federalberghi, Francesco Caizzi. Il numero uno della principale associazione di categoria fornisce un quadro più dettagliato del fenomeno turistico in città durante le vacanze pasquali e, in generale, dell’andamento nei primi tre mesi dell’anno. «Ci aspettavamo un crollo, soprattutto a causa della crisi ferroviaria, ma ci ha aiutato molto il mercato aereo, grazie al quale abbiamo osservato un’inversione di tendenza».
«Noi non abbiamo ancora dati ufficiali – prosegue Caizzi – ma se quelli diffusi dall’assessora Pierucci dovessero essere reali, non ci sarebbero ragioni di cui andare fieri. Numeri alla mano, in città ci sono 42 alberghi e circa 2.500 Bed&breakfast, tra legali e abusivi, per cui mi viene da sorridere perché 2mila visitatori significherebbe meno di una persona a struttura». Il calcolo fornito da Caizzi, dunque, va in controtendenza rispetto a quanto riportato da Palazzo di Città, soprattutto alla luce di quanto accaduto tra gennaio e febbraio.
«Veniamo da mesi molto duri. Bari è una città che, a differenza di altre mete della regione Puglia, conta principalmente sul turismo derivante dal business, che non ci ha affatto supportato tra gennaio e febbraio». Se c’è stato un incremento durante il ponte di Pasqua «si deve prevalentemente al traffico aeroportuale – aggiunge Caizzi – quindi dobbiamo dire grazie al vettore». La situazione è analoga ad altre città pugliesi. «È stata una partenza lenta. Pensavamo che anche il fine settimana di Pasqua sarebbe stato così, ma c’è stata un’inversione di tendenza dovuta prevalentemente dalle scelte effettuate dalle compagnie aeree».
I prossimi mesi saranno decisivi, soprattutto con l’arrivo della stagione estiva. «Il nostro auspicio è che la tendenza vada in salita nei prossimi mesi, a partire dai ponti del 25 aprile e dell’1 maggio», continua Caizzi. E se questo accadrà sicuramente per le località balneari, come il Tarantino, il Salento e il Gargano, «la situazione di Bari è più complicata – conclude il presidente di Federalberghi – e occorrerà investire in pianificazione e in strategie di comunicazione. Cosa che, ancora, non avviene».