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“La signora del martedì” torna nei teatri pugliesi con De Sio e Haber

Una donna misteriosa si reca ogni martedì in una pensione a Lisbona, per prendersi l’amore ad ore. Lui, invece, è un gigolò in disarmo che l’accoglie in una ripetizione ciclica di solitudini a confronto, di esclusi che si incontrano e forse compensano, ma che resistono in una società qui duramente raccontata nei suoi costumi e…

Una donna misteriosa si reca ogni martedì in una pensione a Lisbona, per prendersi l’amore ad ore. Lui, invece, è un gigolò in disarmo che l’accoglie in una ripetizione ciclica di solitudini a confronto, di esclusi che si incontrano e forse compensano, ma che resistono in una società qui duramente raccontata nei suoi costumi e contraddizioni.

Dal romanzo di Massimo Carlotto, scrittore noto per i suoi noir, torna da domani in Puglia “La signora del martedì”, con Giuliana De Sio e Alessandro Haber, per la regia di Pierpaolo Sepe, con Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi, produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo / Goldenart Production / Teatro della Toscana.

Si comincia domani a Cerignola al Teatro Roma, venerdì 5 aprile andrà in scena a Lecce (al Teatro Apollo), sabato 6 aprile a Bitonto (al Teatro Traetta), domenica 7 a San Severo (al Teatro Verdi), sempre alle 21. Gli spettacoli rientrano nell’ambito delle stagioni organizzate dai Comuni di Cerignola, Lecce, Bitonto, San Severo in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
La trama: Nanà (interpretata da Giuliana De Sio) è una misteriosa signora che ogni martedì, ormai da nove anni, va nella stessa pensione a comprarsi un’ora d’amore da un tale Bonamente Falzago, attore porno al tramonto e occasionalmente gigolò, un tempo innamorato di lei ma non ricambiato.

Il tutto si consuma in un alberghetto “da poco”, dove il proprietario, il signor Alfredo, vive la sua condizione di travestito nascondendosi da un ambiente ipocrita e perbenista.
Quando un imprevisto darà il via a una girandola di effetti collaterali, per i tre diventerà questione di vita o di morte scavare dentro di sé e nel proprio passato per tirarsi fuori dai guai. In questa routine passionale, compare a un certo punto un giornalista di cronaca senza scrupoli che riuscirà a far riemergere l’oscuro passato della donna.

Uno stato di tensione attraversa l’intero spettacolo e accompagna gli spettatori fino all’imprevedibile conclusione, lasciando senza fiato.

Con questo romanzo Carlotto va oltre il noir. Non racconta più solo il lato oscuro e criminale della società. Siamo tutti noi a essere interpellati. Perché oggi le gogne mediatiche, i giornalisti a caccia di scoop e i politici dell’ambizione sfrenata stanno trasformando la società in un’arena dove il pubblico reclama lo spettacolo del “diverso” colpevole e del sangue che scorre.

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