(Adnkronos) – ”L’esame di maturità? Non me lo ricordo perché non l’ho fatto purtroppo, sono intelligente di mio, una autodidatta”. È quanto rivela per la prima volta Iva Zanicchi all’Adnkronos, ammettendo di non averlo mai detto prima perché le pesava molto. ”Avevo una specie di complesso di inferiorità – ammette – ma poi mi sono detta ‘che imbecille sono?’ Certo, è importante avere le basi fondamentali, ma se tu hai voglia di apprendere e di conoscere lo puoi fare anche da sola, infatti io scrivo anche libri, oggi ho presentato il mio quarto volume. Non ho mai detto di non essermi diplomata perché mi è sempre pesato molto – spiega – Però ho studiato tanto e vedo intorno a me dei laureati che sono ignoranti come delle pecore. Valeva più fare le medie un tempo che diplomarsi oggi – racconta – Noi studiavamo le poesie in latino, leggevamo ‘I Promessi Sposi’ e passi della ‘Divina commedia’, cose che nelle scuole di oggi sono impensabili”. Parlando della sua storia familiare la Zanicchi continua : ”Dopo la terza media, era la fine degli anni ’50 – ricorda – sono andata a Livocchio, un paese sull’Appennino toscano, dove c’era un maestro meraviglioso che credeva tanto in me e che mi ha aperto la mente. Ho studiato con lui e ho imparato tutto. Mi faceva leggere tantissimi libri”.
”Io sarei andata al liceo – sottolinea la Zanicchi – ma noi non eravamo una famiglia benestante, eravamo gente umile. Lavorava solo mio padre ed eravamo quattro figli e nelle famiglie di allora facevano studiare il maschio. Nonostante tutto io ho studiato tantissimo e ho avuto persino un fidanzatino che studiava storia dell’arte all’università e con lui andavamo in giro a vedere le mostre. Ho imparato tanto da lui”. Quando ha deciso di fare la cantante? ”Ho iniziato tardi, avevo già 20 anni – spiega la Zanicchi – mio padre mi diceva che dovevo lavorare e dato che ero la sua figlia prediletta mi voleva comprare una macchina per fare le maglie – prosegue scoppiando a ridere – sono andata anche dalle suore per imparare a ricamare, infatti ho fatto il corredo a mia sorella e sono molto brava a ricamare”. Tornando al suo diploma ‘mancato’ la Zanicchi continua: ”Certo è importante avere le basi fondamentali ma se tu hai voglia di apprendere e di conoscere lo puoi fare anche da sola – sottolinea – infatti io scrivo anche libri. Oggi ho presentato il mio quarto volume dal titolo ‘Un altro giorno verrà’, una saga familiare che attraversa tutto un secolo dove ci sono storie di amore, di passioni ma anche di dolori e miseria. Tutti dicono che è molto bello e questo per me è motivo di grande orgoglio’”.
Nonostante tutto la Zanicchi dice di essere ”grata ai miei genitori perché allora, in tanti, avevano solo la quinta elementare. Erano altri tempi – dice ancora la cantante – All’epoca le donne dovevano imparare a farsi il corredo, a ricamare e poi a 16 anni dovevano imparare a fare la sfoglia col mattarello. Io facevo delle sfoglie meravigliose, rotonde come Giotto – racconta ridendo la Zanicchi – la cultura che ho me la sono costruita ma non fare le superiori mi ha fatto star male perché avevo ricevuto una base molto importante e forse, se mi fossi laureata non avrei fatto la cantante ma la scrittrice. Su questo non ci piove!”, conclude.
( di Alisa Toaff)