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Giovinazzo ha il nuovo piano di Protezione civile: «Non veniva aggiornato dal 2012»

Cinquecentosessanta pagine, cinque carte tecniche (Carta scenario rischio incendi, rischio idrogeologico, carta inquadramento territoriale, carta delle strutture o aree dedicate ai minori, carta delle aree di emergenza e degli edifici strategici) e tanti altri adeguamenti. Da pochi giorni, Giovinazzo si è dotata del nuovo Piano di protezione civile, licenziato all’unanimità dal Consiglio comunale. Un provvedimento…

Cinquecentosessanta pagine, cinque carte tecniche (Carta scenario rischio incendi, rischio idrogeologico, carta inquadramento territoriale, carta delle strutture o aree dedicate ai minori, carta delle aree di emergenza e degli edifici strategici) e tanti altri adeguamenti.

Da pochi giorni, Giovinazzo si è dotata del nuovo Piano di protezione civile, licenziato all’unanimità dal Consiglio comunale. Un provvedimento tanto utile quanto necessario, visto che rende aggiornato il vecchio piano, datato addirittura 2012 che a sua volta è stato una modernizzazione del primo, che ha avuto il disco verde nel 1988.

Un Piano di protezione civile è fondamentale perché regola e organizza le azioni di prevenzione, previsione e soccorso a livello locale; definisce le misure da adottarsi in caso di calamità naturali e di origine antropica che comportano rischi per la pubblica incolumità. Significa, allora, che nel provvedimento licenziato dall’assemblea consiliare ed elaborato da una società esterna, sono state individuate tutte le anagrafiche delle strutture o infrastrutture cittadine, affinché sia possibile, in caso di emergenza, rintracciarne il responsabile (leggasi, quindi, dirigente scolastico, proprietario di un impianto di benzina, o di una farmacia o supermercato).

Nelle 560 pagine è presente la quantità di popolazione residente esposta suddivisa per fascia di età e dato utilissimo per poter avere costantemente contezza dell’impatto sulla popolazione e di come intervenire in caso di evacuazione; sono definite le aule di formazione e informazione che verranno svolte nelle scuole e alla cittadinanza, la quale riceverà anche – ma in un secondo momento – un vero e proprio Piano semplificato in cui sarà riportato le tipologie di allerta e le zone di rischio, ma potrà anche capire dove sono situate le aree di attesa o ritrovo e cosa fare per fronteggiare le diverse problematiche.

Non manca, infine, un Piano inclusivo che permetteranno agli operatori comunali di inserire i dati delle persone che devono essere soccorse prioritariamente.

«Il piano – sottolinea l’assessora Natalie Marzella, relatrice in aula del provvedimento – non veniva aggiornato dal 2012. Abbiamo provveduto a inserire variazioni/modifiche che riguardano non solo i dati di inquadramento del comune (superficie, residenti, impiego del suolo, zona sismica e tanto altro). Sono state individuate tutte le risorse, strutture e infrastrutture sia per essere strategiche o rilevanti sia per essere potenzialmente critiche in caso di emergenza ed è stata creata una loro anagrafica affinché in caso di emergenza sarà possibile rintracciare il responsabile della risorsa. Sono state riportate le aree di protezione civile, sono stati riportati percorsi specifici e di reti. Sono state rappresentate tutte le minacce suddivise per tipologia di rischio e per ogni minaccia. Sono stati elencati tutti i membri del Centro operativo comunale (Coc) e individuati i possibili scenari emergenziali. Abbiamo individuato anche strutture che ispirano minori in caso di emergenza».

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