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Taranto a Caserta per riscattare il ko dell’andata

«Nell’uovo di Pasqua vorremmo trovare un risultato positivo, sul difficile campo di una squadra che non ha bisogno di presentazioni». Laicità e senso religioso in poche parole per Ezio Capuano, che oggi a partire dalle 14 vorrebbe guidare il Taranto alla conquista di un fondamentale successo sulla Casertana. «La Casertana - prosegue Capuano - è…

«Nell’uovo di Pasqua vorremmo trovare un risultato positivo, sul difficile campo di una squadra che non ha bisogno di presentazioni». Laicità e senso religioso in poche parole per Ezio Capuano, che oggi a partire dalle 14 vorrebbe guidare il Taranto alla conquista di un fondamentale successo sulla Casertana.

«La Casertana – prosegue Capuano – è stato costruita benissimo, ma è stato possibile farlo soltanto a mercato chiuso, quando sono arrivati giocatori dalla B, che avevamo cercato anche noi. Sono stati così bravi che, a dicembre, pensavo potessero arrivare primi. Noi, però, abbiamo un gruppo granitico costituito da giocatori seri, per cui vorrei regalare un’ulteriore soddisfazione al popolo tarantino. Ho un’unica preoccupazione, perché le partite prefestive sono particolari e ciò non vale soltanto per Taranto e Casertana, ma anche per Real Madrid e Osasuña o per Inter e Atalanta».

Il pensiero viaggia sul sottile filo del ricordo della gara dell’andata persa malamente per 1-0. «Intanto – riprende Capuano – spero di recuperare qualcuno, ma dirlo o meno non è che cambi qualcosa. La Casertana è stata la migliore squadra vista allo “Iacovone”. Misi Romano largo a sinistra per schermare Proietti e fallimmo nel nostro intento, ma probabilmente comunicai male le mie intenzioni. Sino a quando rimasero in parità numerica ci palleggiarono davanti per 35, 35 minuti e poi quando rimasero in dieci si difesero soffrendo, ma bene. A fine gara i tifosi ci fischiarono: la sofferenza ti rimane dentro, la gioia è temporanea e i fischi, fossero stati anche di deici persone, mi hanno ferito. Non ho rivalse contro la Casertana, se non su me stesso».

Tornare da Caserta con i tre punti tra le mani significherà giocare una grande partita, anche per dimenticare e neutralizzare la penalizzazione di 4 punti ridefinita una «bomba atomica» per poi proseguire: «È stato commesso un errore – continua – e la responsabilità è di chi sta al comando. Vi assicuro, perché non dico bugie, che non ha mai fatto mancare nulla. Penso alla partita e alla squadra che dovrò schierare. Alleno dei ragazzi incredibili, come dimostrato a Brindisi che possono giocare in vari modi dal 4-3-1-2 al 4-3-3, sino al 3-5-2, al 3-4-2-1 e al 3-4-3.

Non so chi debba schierare, valuterò sulla base dei recuperi». Il primo della lista da salvare dall’infermeria è Ferrara: «Lui è l’emblema – specifica il tecnico – della stagione del Taranto, è apoteosi di tutto il negativo che ci ha accompagnato quest’anno. Non conosciamo i tempi di recupero e non credo siano brevi. Abbiamo comunque tanti giocatori bravi, dietro come a centrocampo. Non so domani chi possa giocare dietro se Enrici o Riggio. Il primo è un piede sinistro e accorcia bene sulla figura il secondo è meno lento e più forte nelle letture».

Infine le lodi per altri due elementi fondamentali della rosa: «Fabbro, a Brindisi, è stato il migliore per distacco: gli avevo chiesto – conclude – di non dare punti di riferimento l’ha fatto quasi alla perfezione. Zonta è un giocatore che può giocare a due e tre, è cresciuto tanto e si è capuanizzato».

COSÌ IN CAMPO

CASERTANA-TARANTO

CASERTANA (4-2-3-1): Venturi; Calapai, Celiento, Bacchetti, Anastasio; Casoli, Damian; Carretta, Curcio, Tavernelli; Montalto. All.: Cangelosi

TARANTO: Vannucchi; Luciani, Miceli, Enrici; Valietti, Calvano, Zonta, Panico; Kanoute, Fabbro, Bifulco. All.: Capauno

ARBITRO: Giaccaglia di Jesi

ARGOMENTI

serie c
Taranto calcio

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