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Di Cagno Abbrescia, il ricordo di Emiliano: «Un signore come avversario e come amico»

«Ha sempre perdonato ogni mio eccesso. Era un galantuomo d’altri tempi, ingenuo e intelligente allo stesso tempo». Con queste parole il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, descrive l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, scomparso ieri alla soglia degli 80 anni. Presidente, un ricordo di Simeone Di Cagno Abbrescia. «Sono tanti i ricordi…

«Ha sempre perdonato ogni mio eccesso. Era un galantuomo d’altri tempi, ingenuo e intelligente allo stesso tempo». Con queste parole il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, descrive l’ex sindaco di Bari Simeone Di Cagno Abbrescia, scomparso ieri alla soglia degli 80 anni.

Presidente, un ricordo di Simeone Di Cagno Abbrescia.

«Sono tanti i ricordi di Simeone, uno su tutti il nostro incontro al Petruzzelli con i cittadini. Due sindaci così diversi eppure identicamente appassionati. Entrambi abbiamo cercato un riscatto della immagine degradata della città e sia pure con differenze non irrilevanti tra noi, abbiamo lavorato per un successo che poi è arrivato».

Possiamo dire che la sua attività di sindaco dal 2004 rese ancora più incisivi e definitivi gli effetti di quel “piano urban” che lui aveva iniziato?

«Il Piano Urban fu ereditato da Di Cagno Abbrescia che fu capace di rivitalizzarlo e di renderlo operativo. Non c’è dubbio che senza quella coraggiosa partenza sarebbe stato molto più difficile per me fare di Bari Vecchia il luogo più bello e attrattivo della città».

”Nemici amici” è un film che potrebbe raccontare il vostro rapporto?

«Lui è stato un signore come avversario e un signore come amico. Le nostre discussioni sulla città e sul futuro di Aqp erano emozionanti e assai interessanti. Come mi è successo altre volte da sportivo e da politico l’amicizia con gli avversari si sovrapponeva bene a quella con i compagni di squadra».

La figura di Di Cagno Abbrescia richiama ineluttabilmente quella di Pinuccio Tatarella. Era quello un bel centrodestra per Bari? E di quello di oggi che ne pensa?

«La destra barese ha dimenticato completamente la lezione di Tatarella che dirigeva la città e la Regione con metodo inclusivo e senza praticare l’egoismo ideologico e di partito. Adesso la destra pugliese è sotto l’egida di un democristiano anomalo e contraddittorio come Raffaele Fitto che nonostante le sconfitte elettorali rimane assolutamente egemone».

In rete ci sono tante foto in cui vi stringete la mano. Abbracciandolo, cosa gli direbbe che non gli ha mai detto?
«Non gli ho mai confessato che alle volte l’ho combattuto in modo molto molto brusco e determinato e che gli ho assegnato responsabilità anche gravi senza considerare il suo punto di vista. In molte cose la vedevamo diversamente, ma lui non è mai stato sopra le righe».

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