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Missione Caserta, allo stadio “Pinto” il Taranto sfida anche la storia

Allo stadio “Pinto”, quando giocano Casertana e Taranto è protagonista la storia. Lo sarà anche (e soprattutto) la cronaca, l’attualità che vede le due squadre separate da un punto. Meglio i rossoblù di Ezio Capuano che conservano il vantaggio di un punto (53 contro i 52 degli uomini del tecnico Cangelosi) e di una posizione…

Allo stadio “Pinto”, quando giocano Casertana e Taranto è protagonista la storia. Lo sarà anche (e soprattutto) la cronaca, l’attualità che vede le due squadre separate da un punto. Meglio i rossoblù di Ezio Capuano che conservano il vantaggio di un punto (53 contro i 52 degli uomini del tecnico Cangelosi) e di una posizione (quinta contro sesta).

Ciò che bisognerebbe scongiurare è la possibilità, domani con fischio di inizio alle 14, di essere scavalcati in caso di sconfitta. Un lusso che non è possibile permettersi. Anzi sarebbe auspicabile un successo esterno in uno scontro diretto, gioia che mai il Taranto ha assaporato. Un pareggio non muoverebbe la classifica così come richiesto per meglio affrontare i playoff che incominceranno a maggio.

La gara di andata rappresenta forse uno spartiacque nell’animo di Capuano, che spesso e malvolentieri ricorda quanto accaduto dopo il triplice fischio con la pioggia di fischi caduta in campo per non avere battuto una squadra ridotta in dieci uomini. In Campania non si gioca dal 14 settembre 2016, quarta di andata, e il Taranto vi perse 2-1: alla rete di Viola, su rigore, risposero nella ripresa i campani con una doppietta di Giannone.

I rossoblù erano rientrati in Serie C dopo un’attesa di sette anni e conobbero la prima sconfitta della stagione da matricola. Era il Taranto gestito da Elisabetta Zelatore e Tonio Bongiovanni, da cinque anni al vertice della Gioiella Prisma che milita nella Superlega di pallavolo, e allenato da Aldo Papagni. Andando più indietro non è possibile fare a meno di tuffarsi nei dolci ricordi legati al vittorioso spareggio salvezza per la permanenza in Serie B e disputato ad Ascoli nel 1992. Il Taranto vinse 2-1 dopo i tempi supplementari con rete decisiva di Fresta.

La sconfitta costrinse la Casertana, che pure aveva in squadra giocatori come il portiere Bucci (poi al Parma in A) e Benito Carbone (successivamente al Torino e al Napoli nella massima serie) ad abbandonare la B dopo appena un anno. Nella stagione 1968/69 entrambe militavano in Serie C e contesero l’unico posto utile per salire in Serie B. La Casertana vinse il campionato, tallonato dal Taranto. Il campo non fu però l’unico giudice, perché su richiesta del Taranto venne aperta un’inchiesta per presunto illecito commesso dalla Casertana, puntualmente rilevato dal giudice sportivo. I falchetti vennero puniti con 6 punti di penalizzazione, che permisero alla squadra ionica di staccare il biglietto per la B. La città della Reggia venne a quel punto messa a ferro e fuoco dai tifosi casertani.

Già basterebbero queste gocce di storia per fare crescere l’attesa di una partita tra compagini agguerrite. Casertana-Taranto sarà anche la sfida tra Mamaodou Kanoute e Alessio Curcio, i due capocannonieri con 13 e 11 reti all’attivo. Kanoute, in particolare, non segna da sei settimane, ma a cinque giorni fa a Brindisi con un suo cross ha promesso a Bifulco di raddoppiare e mettere al sicuro i tre punti. Di certo, le emozioni non mancheranno.

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