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Decaro: «La foto con le parenti del boss? Non c’entrano col clan». Le donne: «Vogliamo denunciare» – VIDEO

In una diretta video sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, commenta la foto, pubblicata oggi da alcuni quotidiani, che lo ritrae in compagnia con due parenti del boss Capriati. «Stamattina mi sono svegliato e ho trovato la mia faccia su alcuni giornali nazionali accostata al termine mafia, mi sono chiesto chi…

In una diretta video sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, commenta la foto, pubblicata oggi da alcuni quotidiani, che lo ritrae in compagnia con due parenti del boss Capriati.

«Stamattina mi sono svegliato e ho trovato la mia faccia su alcuni giornali nazionali accostata al termine mafia, mi sono chiesto chi fossero le due donne nella foto e ho contattato le persone con cui ho lavorato sull’antimafia sociale e sul contrasto alla criminalità organizzata. L’ex comandante dei carabinieri di Bari vecchia e poi l’ex dirigente della polizia di Stato e abbiamo avuto difficoltà a capire chi fossero. Ho chiamato quindi il parroco della cattedrale e abbiamo capito che sono due parenti del boss Capriati ma non hanno nulla a che fare con il resto della famiglia», dice il sindaco.

Decaro spiega inoltre che la donna più anziana ritratta nelle foto pubblicate oggi, che sarebbe stata scattata nel maggio 2023, «è una sorella del boss Capriati ma sarebbe estranea agli affari illeciti del clan. A me – aggiunge – è dispiaciuto finire in una foto dove vengo accostato alla mafia ma immagino anche la difficoltà di queste persone che non c’entrano nulla. Don Franco [il parroco della cattedrale, ndr] mi ha detto che una signora ha sposato un uomo con il quale gestisce un negozio, la figlia della signora invece ha sposato uno scrittore e insieme frequentano la parrocchia. A me dispiace ma io ho le spalle larghe, queste due persone non c’entrano nulla. Non vedo perché si debbano ritrovare in una foto solo perché hanno chiesto al sindaco di fare una foto davanti a loro negozio, come mi capita ogni giorno decide di volte».

Le due donne: «Vogliamo denunciare»

«Siamo finite nella bufera solo per il nostro cognome». Così, in un video pubblicato su Repubblica, una delle due donne ritratte nella foto pubblicata dai quotidiani.

«Siamo incensurate, abbiamo questo negozio d’abbigliamento da 26 anni. Hanno violato la mia dignità. Noi siamo persone per bene, tra i Capriati ci sono 11 figli. Cosa vogliono insinuare?».

Annalisa Milzi, la figlia di Elisabetta Capriati, ritratta in foto, ha ribadito quanto affermato a Repubblica anche in un’intervista al Tg1: «Non è possibile fare una foto, un selfie, mi dica lei? Mi dica se è normale. Io devo fare una querela adesso, non si dovevano permettere di usare la mia foto senza alcun consenso».

Era il 7 maggio 2023, nei giorni della festa del patrono San Nicola: «Chiesi al sindaco: è possibile fare una foto? – ha raccontato la donna – Lui ha risposto: assolutamente sì. Che c’entra ora associare altro».

La foto ritrae lei e sua madre col sindaco dinanzi all’ingresso della loro boutique a Bari vecchia. Tra i commenti alla foto diventata virale sui social c’è anche quello di Vincent Capriati, nipote del boss Tonino, in carcere da 33 anni, che scrive: “roba nostra”. Per Annalisa Milzi ed Elisabetta Capriati quelle due parole non hanno un significato particolare. «No dai, voi pensate sempre a male», rispondono al cronista.

Decaro: «Il centrodestra usa dichiarazioni archiviate di un pentito»

«Oggi – prosegue il sindaco nella sua diretta – mi ritrovo il centrodestra pugliese nuovamente a fare una conferenza stampa» a Bari e «hanno preso dichiarazioni di un pentito di 16 anni fa che erano state ritenute già inattendibili e sono state archiviate dalla Dda. Hanno mescolato questioni importanti – aggiunge – rispetto all’inchiesta relativa all’Amtab a questioni di carattere amministrativo, sulle quali ho sempre risposto quando mi hanno fatto domande».

«Alla commissione di accesso abbiamo dato la massima disponibilità»

Oggi è arrivata in Comune la commissione d’accesso nominata da Piantedosi. «Abbiamo dato piena disponibilità», dice Decaro.

«È arrivata la commissione per l’ispezione e riceverà da noi la massima disponibilità – garantisce -. Le porte del Comune sono spalancate. Abbiamo fatto una direttiva a tutti i dirigenti comunali chiedendo che venga data la massima collaborazione», la commissione da «noi riceverà disponibilità per audizioni, comunicazione e consegna della carte».

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