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Commissione ispettiva a Bari, la direttiva di Decaro ai dipendenti: «Massima collaborazione»

«La più ampia ed incondizionata collaborazione alle richieste della commissione (quando sarà nominata e inizierà i lavori) nello spirito che ha sempre contraddistinto il Comune di Bari nel corso dello svolgimento di attività di controllo, da chiunque promosse». È l’invito che il direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, rivolge su volontà del sindaco…

«La più ampia ed incondizionata collaborazione alle richieste della commissione (quando sarà nominata e inizierà i lavori) nello spirito che ha sempre contraddistinto il Comune di Bari nel corso dello svolgimento di attività di controllo, da chiunque promosse». È l’invito che il direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, rivolge su volontà del sindaco Decaro ai dirigenti attraverso una direttiva arrivata nel mezzo della bufera politico-istituzionale che ha investito il capoluogo pugliese.

Un messaggio chiaro del primo cittadino alla sua squadra: porte aperte e massima disponibilità.

Dopo l’annuncio da parte del ministro Piantedosi dell’invio di una commissione d’accesso per verificare l’ipotesi di infiltrazioni mafiose a soli 20 giorni dall’inchiesta Codice Interno.

«Negli ultimi giorni – si legge nella lettera del direttore generale – il Comune di Bari e le sue attività sono entrate al centro dell’attenzione mediatica nazionale oltre che locale. In particolare, è stato reso noto l’imminente accesso di una commissione nominata ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli Enti locali, allo stato non ancora insediata».

La circostanza «ha suscitato un clamore che tuttavia non deve minimamente influenzare le attività amministrative dell’Ente – prosegue la circolare – Nella certezza che sarà dato puntuale adempimento a tale invito».

I lavori dei commissari non sono dunque ancora iniziati, ma la certezza è che troveranno uffici e archivi aperti per ogni tipo di verifica che vorranno effettuare. Già all’indomani della telefonata del ministro Matteo Piantedosi, era stato lo stesso Decaro ad assicurarlo pubblicamente: «Io indosso la fascia tricolore e aspetterò serenamente gli ispettori della prefettura. Ci metteremo a disposizione, non abbiamo niente da nascondere – aveva detto Decaro – Non c’erano neanche le condizioni per avviare la commissione. La accetto perché rappresento le istituzioni, ma è un eccesso».

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