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Commissione ispettiva a Bari, Saviano: «Dal Governo un atto da dilettanti dell’antimafia»

«Sciogliere il Comune di Bari? Un atto da dilettanti dell’antimafia». Scrive così sulla sua pagina Instagram Roberto Saviano, scrittore di origini napoletane e noto per il romanzo sulla camorra campana “Gomorra”. «Dal governo Meloni, e dal ministro Piantedosi, non possiamo aspettarci nulla di diverso», prosegue Saviano. Lo scenario è quello dell’inchiesta “Codice Interno”, che ha…

«Sciogliere il Comune di Bari? Un atto da dilettanti dell’antimafia». Scrive così sulla sua pagina Instagram Roberto Saviano, scrittore di origini napoletane e noto per il romanzo sulla camorra campana “Gomorra”. «Dal governo Meloni, e dal ministro Piantedosi, non possiamo aspettarci nulla di diverso», prosegue Saviano.

Lo scenario è quello dell’inchiesta “Codice Interno”, che ha condotto all’arresto alcuni esponenti politici del capoluogo pugliese. Martedì sera, nonostante il procuratore di Bari Roberto Rossi avesse fugato ogni dubbio sulle convivenze tra amministrazione comunale e criminalità organizzata, il ministro Matteo Piantedosi ha comunicato l’invio di una commissione ispettiva per valutare lo scioglimento del Consiglio comunale. Decisione fortemente contestata dallo stesso sindaco Antonio Decaro, che solo ieri ha indetto una conferenza stampa come “atto di legittima difesa”.

Per Saviano, l’istituzione di una commissione di accesso «è uno strumento che il ministro Piantedosi sta utilizzando al solo scopo di inquinare ancora di più la campagna elettorale, già peraltro falsata dal controllo totale delle reti televisive pubbliche da parte della maggioranza di governo. Sciogliere il Comune di Bari, anzi solo ipotizzare di volerlo fare, è un regalo immenso ai clan baresi che, in questo modo, accrescono il loro potere di intimidazione perché possono vantare una influenza sul destino di una giunta comunale di peso».

A Bari, sono in programma le elezioni comunali l’8 e il 9 giugno, che, con l’avvio dell’iter dello scioglimento, rischiano ora di slittare. In effetti, all’appuntamento elettorale, il centrosinistra arriverà compatto, scegliendo il proprio candidato alle primarie del 7 aprile, mentre il dibattito nel centrodestra è ancora in alto mare.

«Mi domando se chi è a capo del Viminale, prima di agire e di fare dichiarazioni, si fermi a riflettere sulle conseguenze – aggiunge Saviano. – Si può parlare di scioglimento di una giunta comunale solo quando si è al cospetto di elementi che dimostrano inequivocabilmente come le azioni e le decisioni della giunta siano condizionate dalle organizzazioni criminali. Nel caso di Bari, i protagonisti eletti tra le file del centrodestra, poi entrati in maggioranza, non hanno condizionato il lavoro e l’integrità della giunta, come ha ribadito il procuratore Rossi: “L’amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata”».

Le indagini hanno condotto all’amministrazione giudiziaria dell’Amtab, la società controllata dal comune di Bari concessionario del servizio del trasporto locale. Per l’Amtab, prosegue Saviano, le indagini «hanno chiarito come il segmento coinvolto sia circoscritto». Ma Piantedosi ha ammesso: “Il nostro governo ha già sciolto 15 comuni prevalentemente di centrodestra”; da qui la mia domanda al ministro: «cosa vuol fare, riequilibrare? Sulla pelle dei baresi?».

«Scegliere meglio la classe dirigente, ministro Piantedosi, sarebbe per la vostra coalizione un buon punto di partenza perché le persone coinvolte, quando si sono candidate, quindi nel segmento per cui si indaga sull’ipotesi di voto di scambio, militavano tra le vostre file», conclude Saviano.

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