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La Puglia conferma la gestione pubblica dell’acqua e può respingere l’assalto delle multinazionali

La Puglia conferma la gestione pubblica dell’acqua e respinge l’assalto delle multinazionali grazie alla proposta di legge in materia approvata dal Consiglio regionale. Il voto per la ripubblicizzazione dell’acqua ha spaccato le minoranze. Fratelli d’Italia ha votato no e richiesto la concertazione con il Governo centrale che in realtà si sarebbe detto favorevole alla soluzione…

La Puglia conferma la gestione pubblica dell’acqua e respinge l’assalto delle multinazionali grazie alla proposta di legge in materia approvata dal Consiglio regionale. Il voto per la ripubblicizzazione dell’acqua ha spaccato le minoranze. Fratelli d’Italia ha votato no e richiesto la concertazione con il Governo centrale che in realtà si sarebbe detto favorevole alla soluzione pugliese. Anche Forza Italia ha bocciato la Pdl ad eccezione del consigliere Napoleone Cera che s’è astenuto insieme al gruppo della Lega e alla Puglia Domani.

S’è avviato così il percorso giuridico per costruire la gestione in house del servizio idrico integrato imposta dall’Unione Europea in alternativa alla gara per l’affidamento del servizio che diventerà obbligatoria dopo la scadenza della concessione statale nel 2025. L’ok alla Pdl rappresenta una sorta di scudo alla gara europea attraverso un percorso oneroso che prevede diverse fasi. I Comuni pugliesi devono costituire una società per azioni, denominata Società veicolo, a totale partecipazione pubblica e a controllo congiunto di tutti i Comuni.

Per il capitale sociale la Regione metterà a disposizione 300mila euro per il funzionamento e 400mila euro per il capitale sociale, da dividere tra tutti i comuni in base alla consistenza delle infrastrutture destinate alla gestione dell’acqua. Non è ammessa la partecipazione di privati al capitale sociale della società. Se la Società veicolo sarà effettivamente costituita entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Regione avvierà il trasferimento graduale a titolo gratuito, nella misura massima del 20%, delle azioni di Acquedotto Pugliese SpA in favore dei Comuni aderenti, in proporzione alla consistenza delle infrastrutture destinate alla gestione del servizio idrico integrato. Un pacchetto di opere che supera gli 11 miliardi di euro, mentre l’80% del capitale resterà sotto il controllo regionale. Tuttavia il nuovo testo, che ha superato il precedente depositato dal gruppo di Azione, è stato contestato da Fratelli d’Italia.

Il capogruppo Francesco Ventola ha criticato la società veicolo, ritenuta superflua. Per Ventola «sarebbe stato decisamente più proficuo interloquire con il Governo nazionale, anziché legiferare su una materia che non è di competenza regionale. Perché da questa legge discenderà una serie di atti amministrativi che inevitabilmente si prestano ad impugnative».
«Un poltronificio annunciato» per Forza Italia mentre la Lega parla di testo migliorabile. Decisamente soddisfatto, invece, il governatore Emiliano secondo il quale grazie al consiglio regionale ed all’apporto di acquedotto pugliesi ieri è stata scritta un’importante pagina di storia.

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