C’è anche l’Arca Puglia srl, società riconducibile secondo l’accusa al cantante neomelodico Tommy Parisi – figlio del boss del quartiere Japigia di Bari, Savinuccio – tra i 34 beni sequestrati oggi dalla Polizia nell’ambito dell’indagine “Codice interno” che, il 26 febbraio scorso, portò all’arresto di 130 persone.
La società si occupa di produzioni televisive ed è intestata al 53enne barlettano Ruggiero Polli Diomede, considerato dagli inquirenti prestanome di Parisi.
Sequestrati all’Arca Puglia srl anche due immobili di Barletta. I sequestri sono stati disposti dal gip Alfredo Ferraro.
Sono indagati in questo filone, oltre a Polli Diomede e Parisi, Eugenio Palermiti (il braccio destro di Savinuccio, già in carcere da metà febbraio per altre vicende), suo figlio Giovanni (48 anni), la moglie di quest’ultimo Anna Pascazio (50), Lorenzo Lafronza (45), Lorenzo e Nicola Catalano (44 e 69 anni), Giuseppe Sciancalepore (69), Ignazio e Floriana Froio (61 e 31 anni), Giuseppe Scaglione (75) e Luigi Mendola (48).
Agli indagati, ritenuti affiliati al clan Parisi-Palermiti o loro prestanomi, è contestato il reato di intestazione fittizia di beni, ad alcuni è contestata anche l’aggravante mafiosa.
Sottoposti a sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche tre autolavaggi, tre bar, un centro estetico, case e ville, conti correnti – uno intestato al Centro carni pugliese di Giovanni Palermiti – e auto, tutti beni affidati all’amministratore giudiziario Fabrizio Colella. Il valore dei beni sequestrati ammonta a 12 milioni di euro.