«Servivano 500 firme, siamo già a 3700». Non sembra sorpresa la presidente della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, Rita De Padova, nell’annunciare il risultato della raccolta firme in favore di Don Michele De Paolis. Questa mattina, negli spazi – gremitissimi – della Casa del Giovane di Foggia, in viale Candelaro, ha avuto luogo una giornata interamente dedicata al “prete degli ultimi”, com’era e com’è ancora conosciuto in Capitanata. Lo ha sottolineato anche la sindaca Maria Aida Episcopo, specificando che il Comune seguirà «l’iter per dedicargli una strada o una piazza della città, non essendoci dubbi sulla sua straordinaria figura».
Fondatore della Comunità Emmaus, la “chiesa sul campo” realizzata nello spirito di don Giovanni Bosco, nata nel 1978 nella parrocchia Sacro Cuore di Foggia e divenuta un punto di riferimento per i più deboli, Don Michele è stato determinante per tanti, tantissimi cittadini che lo hanno incrociato sulla sua strada. Tra questi, anche il Procuratore capo Ludovico Vaccaro, il quale ha voluto omaggiare il sacerdote salesiano incontrato personalmente all’età di quindici anni e in grado, come ha detto, di orientare la sua formazione: «perché le scelte che uno fa nella vita, anche professionali, dipendono proprio da incontri di questo tipo».
Quest’anno ricorre il decimo anniversario della morte di Don Michele: entro il 29 ottobre, giorno esatto della sua dipartita, l’amministrazione comunale e i professionisti e volontari di Emmaus contano di portare a termine la loro piccola, grande missione: fare in modo che Foggia conservi per sempre il nome del prete salesiano.