Ha del clamoroso la formazione del Bari schierata da Beppe Iachini per iniziare il match contro lo Spezia. Non per questioni di modulo o di scelte tecniche, più che legittime. Ma piuttosto perché dall’undici titolare sono rimasti fuori i quattro calciatori arrivati a gennaio per tentare di risollevare le sorti della squadra pugliese. Lulic, Kallon, Puscas e Guiebre. Tutti in panchina, per motivi in larga misura legati a questioni fisiche.
Partiamo dal croato: le “fatiche” di Catanzaro hanno rispedito a bordo campo, accanto a Iachini, il 27enne slavo. L’ex Frosinone ha probabilmente pagato lo sforzo della sua prima gara da titolare, martedì sera al Ceravolo, non consentendogli di recuperare in tempo per l’appuntamento contro i liguri. Il tema del turnover non è certo un alibi in relazione agli effetti sul piano del dispendio di energie derivanti dalla disputa di tre gare in otto giorni. Ma ciò che colpisce è la difficoltà di Lulic nel raggiungere una condizione che gli consenta di poter esprimere concretamente le sue qualità in mezzo al campo. La narrazione di un «calciatore pronto», offerta in occasione dell’arrivo a Bari del centrocampista, si è scontrata con la realtà e soprattutto con gli inevitabili effetti della lunga inattività della mezzala croata, dopo il suo incidente al legamento crociato, patito l’11 febbraio 2023. La questione, pur comprensibile, pone tuttavia un interrogativo: vista la necessità di individuare centrocampisti di inserimento, capaci all’occorrenza di rappresentare anche una vera alternativa a Maiello, era il caso di puntare su un calciatore che dopo tre mesi dal suo approdo in biancorosso non è ancora in grado di offrire garanzie sul piano fisico? ll tema si sposta poi sulle diverse opzioni nel ruolo di interno di centrocampo, che non consentono di dormire sonni tranquilli, visto il rendimento di Edjouma e di Acampora, l’infortunio di Maita (prossimo al rientro) e la presenza solo formale in rosa di Bellomo.
Il paradigma dell’analisi confezionata per Lulic può tranquillamente essere applicato anche a Puscas. Ufficialmente rimasto in panchina per una sindrome influenzale (non rivelata però in sede di presentazione della partita contro lo Spezia), l’attaccante romeno appare ancora ben lontano da una forma atletica ottimale. Un bel problema vista l’evanescenza cronica del Bari in attacco. Anche in questo caso bisogna fare i conti con un calciatore che certo non aveva vissuto da protagonista la prima parte della stagione nel Genoa: 10 panchine su 18 gare di Serie A. Ultima e unica da titolare il 26 novembre. Nella sua esperienza bis con il Bari sono 8 le presenze, con 5 gare dal primo minuto. Panchina nelle ultime due partite. Soltanto una la rete all’attivo, messa a segno nella prima gara dell’era Iachini (Bari-Lecco 3-1, 10 febbraio 2024).
Misterioso l’utilizzo di Kallon. Arrivato in prestito secco dal Verona per inserirsi come esterno destro nel 4-3-3 di Marino, oggi deve adattarsi nel 3-4-2-1 varato da Iachini, con inevitabili conseguenze sul piano dell’efficacia. Non è un caso che il 22enne sia finito in panchina proprio con l’avvento del tecnico marchigiano, collezionando nelle ultime 5 partite poco più di un’ottantina di minuti. Misteriosa la sua esclusione col Catanzaro. Nemmeno un minuto domenica al San Nicola contro lo Spezia.
Si chiude con Guiebre, sulla carta alternativa a Ricci. Tre presenze con il Bari, una da titolare (con il Sudtirol), ma solo a causa dell’assenza del laterale toscano, offrendo una prestazione peraltro negativa. Il 26enne potrebbe proporsi come carta utile da spendere sulla corsia esterna del centrocampo.