Bagno di folla ed entusiasmo alle stelle per Adriana Poli Bortone. Ieri, nella gremitissima sala Bernini dell’hotel Tiziano a Lecce, il centrodestra unito ha presentato la candidatura a sindaca della senatrice che spazza subito via le voci su presunti attriti con il ministro Raffaele Fitto. «Ho letto da qualche parte che ci sono frizioni tra me e Fitto. Smentisco categoricamente. Nessuna frizione, siamo vicinissimi. Il centrodestra è unito più che mai, unitissimo. Abbiamo avuto la saggezza di stare di nuovo uniti riconoscendo ciascuno i propri limiti e le difficoltà che abbiamo creato in precedenza. Oggi offriamo un centrodestra convintamente unito. Un filo diretto ci unisce e faremo grandi cose per la città supportati dal governo Meloni. Recupereremo il buon gusto dei leccesi, daremo allegria ad una città diventata triste e noiosa, daremo una visione di prospettiva: offriamo capacità progettuale nel saper sviluppare la città coinvolgendo i cittadini di Lecce», dichiara decisa Poli Bortone.
Il programma è ancora top secret perché dev’essere condiviso con tutta la coalizione. «È una proposta complessa che non svelo adesso. Innanzitutto per un fatto di correttezza nei riguardi di tutti gli alleati con una coalizione che si sta allargando sempre di più. Al di là dei partiti nazionali ci sono tanti movimenti, espressioni civiche che si stanno mettendo insieme e che hanno tutti la stessa dignità perché, qualche volta, si può anche vincere per 50 voti. Devo guardare a tutti e con loro costruire un programma. Una mia idea ce l’ho, un modello iniziale che sottoporrò alla loro attenzione e insieme costruiremo un programma condiviso», precisa la senatrice che punge il suo avversario, il sindaco Carlo Salvemini: «Io non sono un’intellettuale. Siamo così diversi. La città governata da lui la vedo veramente male. Si è imbruttita ed è diversa da come l’abbiamo lasciata. Da donna ritengo importante il fattore estetico».
E poi la battuta sulle piste ciclabili: «le riciclerei, le piste ciclabili non possono che essere riciclate. Guardate con grande attenzione e non certamente smantellate perché nessuno di noi vuole smantellare ciò che gli altri hanno fatto in precedenza. Cerchiamo di recuperare tutto quello che è recuperabile. A qualcuno hanno procurato dei danni. Penso ai tanti commercianti. La pista ciclabile è sicuramente una cosa utile ma va vista in un complesso di traffico urbano, di educazione a usare il mezzo pubblico. Una serie di cose che vanno fatte insieme. Fare solo la pista ciclabile e vederla vuota non credo che sia un grande risultato». E a chi le chiede del filobus la senatrice risponde così: «Non lo utilizzo spesso anche perché abito in campagna e il filobus in campagna non arriva». Adriana Poli Bortone strizza l’occhio agli scontenti delle civiche di Salvemini. «Le porte sono aperte a tutti quelli che vogliono condividere un programma. A tutti quelli che hanno fatto l’esperienza con Salvemini e non sono particolarmente soddisfatti. L’importante è che condividano il modello di città che vogliamo offrire».
E poi l’affondo finale: «La conosco la mia età, ma rassicuro i profeti di sventura che sto perfettamente bene. Siamo orgogliosi delle nostre idee e delle nostre diversità e le porteremo avanti con convinzione. Al fianco della senatrice c’erano i coordinatori regionali della coalizione: il deputato Mauro D’Attis per Forza Italia, il senatore Roberto Marti per la Lega, il parlamentare Marcello Gemmato per Fratelli d’Italia, Luigi Morgante per Noi Moderati, Tanino Brattoli per l’Udc, Luigi De Mucci per i Liberali riformisti nuovo partito socialista e Pierpaolo Signore per il Movimento Regione Salento. Presenti anche Paolo Pagliaro e Ugo Lisi che hanno fatto un passo di lato lasciando via libera ad Adriana Poli Bortone.