Si rischia un nuovo flop oggi per la convocazione della seduta d’insediamento delle Commissioni consiliari in attesa di essere rinnovate da oltre otto mesi.
Ieri i capigruppo di maggioranza hanno tenuto un vertice in videoconferenza con il governatore Michele Emiliano ma, dopo oltre tre ore di discussione a tratti anche piuttosto accesa, non si è arrivati a nessuna conclusione per la spartizione delle sette presidenze e per il rientro in maggioranza del gruppo di Azione. Pd, Cinque Stelle, gruppo Con e Popolari per la Puglia hanno aggiornato la riunione in mattinata per provare a trovare la quadra.
Per la maggioranza si tratta di una questione a metà tra la politica e il puntiglio sui rapporti di forza reciproci. Il Pd, infatti, cui spetterebbero quattro presidenti, non vuole cedere le sue postazioni a favore delle civiche Con e Per la Puglia, a dire dei democratici entrambe già sovrarappresentate.
Un braccio di ferro che dura da mesi e che, stando a quanto trapela dal vertice, nemmeno il governatore Emiliano è riuscito a fermare. Al di là del gettone di presenza da 800-1.000 euro mensili che spetta ai presidenti, è chiaro che la vicenda è molto complessa in quanto riguarda la rivisitazione dei rapporti di forza interni ai partiti a pochi mesi dalla elezioni, ma anche il riconoscimento preteso dai gruppi da parte del presidente.
Ieri Emiliano ha riproposto agli alleati, in particolare al Pd, la soluzione del “mini-assessore” per compensare il sacrificio di una presidenza sulle quattro di partenza accordate ai dem. Ma il capogruppo Filipppo Caracciolo ha ribadito la linea chiara emersa dalle riunione di 24 ore prima.
Il Pd non intende fare passi indietro né rinunciare in forza dei numeri ai quattro presidenti di Commissione, in particolare la Commissione Bilancio che il governatore vorrebbe lasciare nelle mani del consigliere di Azione, Fabiano Amati, proprio per recuperare il partito di Calenda nel centrosinistra. Ieri s’è parlato anche dell’ipotesi di “sacrificare” uno dei due presidenti assegnati a Con (il consigliere Leoci dovrebbe subentrare a Tutolo del gruppo misto) e il presidente Vizzino della Sanità (Per la Puglia) restare al suo posto. A determinare la rinuncia nel campo delle civiche i freddi numeri.
A fronte dei suoi cinque membri, Con può contare su due assessori (Delli Noci e Lopane), un consigliere delegato all’Urbanistica che svolge il ruolo di un terzo assessore (Lacatena) e un capogruppo. Unico “soldato semplice” Alessandro Leoci indisponibile a rinunciare a quanto pattuito. E lo stesso vale per il gruppo Per la Puglia (tre membri di cui un assessore, un presidente di commissione e un capogruppo).
Nelle ultime due sedute, per evitare di andare alla conta dei voti e quindi di spaccarsi, la maggioranza ha disertato la convocazione lasciando che il centrodestra presidiasse l’aula semideserta. Giovedì scorso, infatti, solo la minoranza ha preso parte ai lavori riuscendo a eleggere i presidenti della sue commissioni, riconfermando Renato Perrini (Fratelli d’Italia) presidente della Commissione Criminalità organizzata ed eleggendo Joseph Splendido (Lega) a capo della Commissione Riforme istituzionali. Che succederà adesso? Secondo i più l’accordo non è ancora spuntato, ma la presidenza sarebbe fiduciosa nel buon esito della seduta di oggi forse grazie al solito intervento salvifico lastminute del presidente Emiliano.