Cinque anni di reclusione sono stati chiesti per Antonello Scirpoli (soprannominato Musulin), 21enne di Vieste accusato di aver favorito la latitanza di Gianluigi Troiano, 30enne catturato in Spagna qualche settimana fa, ritenuto il braccio destro del boss Marco Raduano, a sua volta latitante dopo essere fuggito dal carcere di Nuoro e arrestato due giorni dopo Troiano.
La richiesta del pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Bari, Ettore Cardinali, è arrivata nell’udienza che si è svolta dinanzi al Tribunale di Foggia in composizione collegiale e gli avvocati Roberto De Rossi che rappresenta il Comune di Foggia e Michele Fusillo che assiste il Comune di Vieste, entrambi costituiti parte civile nel procedimento giudiziario, che hanno depositato conclusioni scritte.
Secondo gli inquirenti, coordinati dalla dda di Bari, il giovanissimo Scirpoli avrebbe offerto – in concorso col foggiano Luciano Calabrese (che ha optato per il rito abbreviato) – appoggi logistici, coperture, veicoli per gli spostamenti, ospitalità, schede telefoniche, denaro e beni di ogni genere a Troiano, con l’aggravante di aver commesso il fatto allo scopo di avvantaggiare l’associazione mafiosa di appartenenza del latitante, riconducibile al boss Raduano.
Il tribunale ha rinviato il processo al prossimo 9 maggio per le discussioni dei difensori dell’imputato, gli avvocati Paolo D’Ambrosio e Cecilia D’Alessandro. In quella data potrebbe esserci la sentenza.