Un 28enne di Bari – con precedenti giudiziari e di polizia (lesioni personali colpose, truffa, riciclaggio, atti sessuali con minorenne e violenza privata; per questi ultimi reati è stato sottoposto dal 2016 al 2018 al divieto di avvicinamento alla persona offesa) – è finito agli arresti domiciliari con le accuse di atti persecutori nei confronti della ex fidanzata e di danneggiamento.
L’uomo avrebbe minacciato e pedinato la ragazza, poco più che ventenne, che aveva deciso di lasciarlo dopo una relazione durata cinque anni, inviandole continuamente messaggi (“non va a finire bene, io lo uccido”, “io me ne vado in galera“) e seguendola in tutti i locali di Bari e provincia in cui si recava.
Una sera si sarebbe accanito anche contro la macchina della ex, rompendo specchietto retrovisore e lunotto posteriore e ferendo alla mano il fratello minorenne della ragazza.
I fatti risalgono all’inizio di gennaio quando la ragazza, poco più che ventenne, aveva deciso di troncare la relazione che durava da quando lei aveva 15 anni. Una decisione mai accettata dal 28enne, che dopo averle chiesto senza successo di tornare insieme avrebbe iniziato a scriverle messaggi minacciosi (temendo che lei potesse iniziare un’altra relazione), a pedinarla e a seguirla ovunque, anche quando la ragazza era in compagnia della madre o degli amici.
L’avrebbe seguita nei locali in cui andava di sera o minacciandola (“se io sto qua, tu non puoi stare“) o fissandola “con fare minaccioso”, come scrive la gip Antonella Cafagna nell’ordinanza, costringendola ad andarsene, causandole “il fondato timore per la sua incolumità” e “un perdurante stato di ansia e paura”, “tali da modificare le proprie abitudini di vita” fino a indurla a denunciarlo.
Sottoposto a interrogatorio il 28enne, assistito dall’avvocato Gianluca Loconsole, si è avvalso della facoltà di non rispondere.