SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Agricoltura, parla Luca Lazzaro: «L’esenzione dell’Irpef resti per tutto il settore»

«È necessario capire che la Puglia è la più importante regione agricola italiana. Parlare di questa regione significa parlare di terra. Le attuali politiche stanno esponendo tantissimo il settore». Ad affermarlo è Luca Lazzaro, presidente Confagricoltura Puglia. Presidente, cosa pensa delle manifestazioni dei trattori? «Sicuramente c’è all’interno del settore agricolo molta rabbia. In questo senso…

«È necessario capire che la Puglia è la più importante regione agricola italiana. Parlare di questa regione significa parlare di terra. Le attuali politiche stanno esponendo tantissimo il settore». Ad affermarlo è Luca Lazzaro, presidente Confagricoltura Puglia.

Presidente, cosa pensa delle manifestazioni dei trattori?

«Sicuramente c’è all’interno del settore agricolo molta rabbia. In questo senso la protesta dello scorso anno di Confagricoltura ha anticipato i tempi. Il fattore scatenante resta sempre lo stesso: la complessiva difficoltà del settore che è in una morsa: da un lato c’è l’aumento dei costi di produzione; dall’altro la riduzione dei prezzi di vendita. Con queste modalità il bilancio delle aziende non può reggere».

Che ruolo hanno le politiche agricole europee?

«Da tempo perdiamo risorse a vantaggio delle altre aree d’Europa o comunque siamo in una fase di riduzione complessiva del budget del settore agricolo. Il disagio economico è evidente».

Ci sono soluzioni per invertire questa tendenza?

«Dobbiamo intervenire mettendolo l’agricoltura al centro delle politiche e non utilizzandola come strumento di propaganda. Le questioni devono essere portate sui tavoli. Questi sono temi che chiedono approfondimenti e necessitano di un confronto a più voci. Ne stiamo parlando anche con l’assessore pugliese al ramo Pentassuglia che in gran parte condivide le possibili richieste di correzione a programmazione avvenuta sulla politica agricola comune. Purtroppo, abbiamo un settore agricolo che soffre per questioni radicate».

Cosa intende?

«Olivicoltura e frumento sono colture particolarmente penalizzate dalla Pac, che al contrario da quanto preannunciato si è rivelata poco premiante per noi. Non dimentichiamo che la produzione di olio che oggi assicura circa 45mila addetti, sta perdendo tantissime risorse economiche, così come il grano duro. Le istituzioni regionali hanno fatto e continuano a fare un buon lavoro per quanto riguarda le determinate aree di competenza, nonostante questo restano comunque le gravissime difficoltà del dipartimento agricoltura dal punto di vista infrastrutturale: mancano infatti circa 200 unità in termini di personale. È ovvio che così arranchiamo perché non si riesce a stare dietro alle necessità del territorio».

La misura del 4% dei terreni è penalizzante per le piccole aziende più che per le grandi?

«Riguarda le imprese in generale perché ci impone di avviare fasi di improduttività. Al contrario l’obiettivo deve essere: produrre dal punto di vista qualitativo e soprattutto in ottica quantitativa per soddisfare, in primis, le esigenze economiche delle aziende e poi, in termini di consumo, le esigenze del nostro Paese. Non dimentichiamo quanto è diventato importante, durante il covid, il tema dell’auto sufficienza alimentare. Non dobbiamo parlare dei grandi temi solo nelle emergenze. Le azioni vanno portate avanti con continuità».

Il taglio dell’Irpef è sufficiente?

«C’è un reale affanno del settore che andava sostenuto. Come Confagricoltura abbiamo chiesto una conferma dell’esenzione per tutte le aziende agricole. Riteniamo che un supporto economico va dato anche a chi è maggiormente competitivo. Il principio di gradualità rappresenta un segnale di attenzione, ma è opportuno valutare un’esenzione un po’ più spinta perché le aziende che possono di più vanno aiutate nell’essere più competitive. Oggi tra Pnrr e Csr, per non essere fagocitati da competitor esteri si dovranno fare degli investimenti. Non dimentichiamo che il settore è entrato in stagnazione nella precedente programmazione, quindi prima del covid, perché non abbiamo attuato gli investimenti previsti nei giusti tempi».

ARGOMENTI

agricoltura
diritto & economia
Intervista
luca lazzaro

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!