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Iscrizioni a scuola, i pugliesi non scelgono il tempo pieno. Masciale (Snals-Confsal): «I Comuni si attrezzino»

«Gli studenti pugliesi hanno diritto al tempo pieno-prolungato. Gli enti preposti si adoperino per garantirglielo, provvedendo, ad esempio, a dotare le scuole di locali e attrezzature per la refezione». È quanto afferma Vito Masciale, segretario regionale di Snals-Confsal Puglia, commentando i dati diffusi dal Ministero dell'Istruzione sulle preferenze nelle iscrizioni per il prossimo anno scolastico…

«Gli studenti pugliesi hanno diritto al tempo pieno-prolungato. Gli enti preposti si adoperino per garantirglielo, provvedendo, ad esempio, a dotare le scuole di locali e attrezzature per la refezione». È quanto afferma Vito Masciale, segretario regionale di Snals-Confsal Puglia, commentando i dati diffusi dal Ministero dell’Istruzione sulle preferenze nelle iscrizioni per il prossimo anno scolastico che, evidenzia Masciale «difettano di un’informazione fondamentale, unica e vera chiave di lettura delle percentuali fornite: in Puglia, e più in generale nel Mezzogiorno, il tempo pieno per elementari e medie e il tempo prolungato per le superiori praticamente non esistono».

Il ministro Valditara ha fatto il punto su numeri e orientamenti degli studenti e delle loro famiglie a chiusura delle iscrizioni per l’anno scolastico 2024-2025 sulla Piattaforma unica.

Stando alle tabelle presentate dal ministro, dice Masciale, «in Puglia nella primaria (elementare) solo il 30,1% degli iscritti sceglie di rimanere a scuola anche il pomeriggio (40 ore settimanali) e nella secondaria di primo grado (media) un risicato 0,7%. Al netto di questi dati, bisognerebbe precisare quante scuole nella nostra regione offrono la possibilità di scegliere questa opzione. Pochissime, un numero ininfluente rispetto a quello di regioni come la Lombardia».

Il sindacato chiede «ai Comuni di attivare gli interventi necessari per poter davvero dare l’opzione tempo pieno/prolungato all’utenza delle scuole della nostra regione. Ne trarrebbe giovamento la qualità della preparazione degli studenti, senza contare che si creerebbe un fabbisogno di personale organico quasi doppio rispetto a quello attuale», conclude Masciale.

Quanto alle preferenze nella scelta delle scuole superiori, la Puglia è allineata alla media nazionale: licei in testa, scientifico in particolare, accoglienza tiepida per i tecnici professionali con la formula sperimentale 4+2, flop per l’esordiente liceo del made in Italy sponsorizzato, ad aprile scorso, direttamente dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Fin qui, in linea di massima, si è ragionato sulle percentuali. Ora si attende l’incontro all’Ufficio scolastico regionale per acquisire i valori della Puglia espressi in termini assoluti ed esaminare la situazione delle varie aree geografiche, provando anche a concretizzare i danni del Piano di Dimensionamento che entrerà in vigore, appunto, dal prossimo anno scolastico. In altri termini, a giorni si saprà la reale entità degli Istituti interessati dagli accorpamenti.

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