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Soffia la protesta sui Monti Dauni: tutti contro l’impianto eolico tra Carlantino e Celenza Valfortore

Mentre a fine gennaio veniva pubblicato il decreto che definisce gli incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili per autoconsumo collettivo, che di fatto sblocca, dopo una lunga attesa, lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), sui Monti Dauni si accende la protesta contro i nuovi impianti eolici. Così, venerdì 16 febbraio, alle 17.30 a…

Mentre a fine gennaio veniva pubblicato il decreto che definisce gli incentivi per gli impianti a fonti rinnovabili per autoconsumo collettivo, che di fatto sblocca, dopo una lunga attesa, lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), sui Monti Dauni si accende la protesta contro i nuovi impianti eolici.

Così, venerdì 16 febbraio, alle 17.30 a Celenza Valfortore nell’ex monastero di San Nicola è previsto un incontro “allargato” con la partecipazione dei sindaci di Carlantino e di Celenza Valfortore, Graziano Coscia e Massimo Venditti, i primi cittadini dei comuni molisani, Riccia e Gambatesa, rispettivamente Pietro Testa e Carmelina Genovese, e il deputato di Fratelli d’Italia, Giandonato La Salandra che, nei giorni scorsi, ha presentato alla Camera alcune interrogazioni sulla questione.

Il progetto, contestato dalle due comunità dei Monti Dauni, prevede la costruzione di un impianto eolico costituito da 17 aerogeneratori, per una potenza complessiva pari a 98 megawatt, da realizzarsi nei comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore. Il piano di lavoro prevede, inoltre, la costruzione di opere di connessione alla Rtn e sistema di accumulo da 30 megawatt ricadenti anche nei comuni di Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Torremaggiore. Un impianto che – secondo le comunità locali – la società intestataria del progetto, la potentina Rinnovabili Sud Due srl, avrebeb avviato senza interfarciarsi con le realtà locali.

«Non siamo contrari al progetto per principio, non siamo contrari all’energia pulita, ma non possiamo permettere che qualcuno venga a casa nostra a modificare il nostro paesaggio e il nostro ambiente senza aver avuto alcun minimo confronto con l’Amministrazione ma, soprattutto, con i cittadini di questo paese. Dalla società interessata non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di confronto anche in merito alle compensazioni che ogni ente ha diritto di ricevere per la sottrazione dei terreni e per le conseguenze dell’impatto sull’atmosfera, sul conseguente rumore, sulla flora, sulla vegetazione e sulla fauna», ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia.

Nelle scorse settimane, sul tema della salvaguardia ambientale e tutela della flora e della fauna locale, erano intervenuti la Lipu, l’Altura (associazione per la tutela degli uccelli rapaci e dei loro ambienti) e l’associazione “Italia Nostra”, scese in campo a sostegno dei comuni di Carlantino e Celenza Valfortore nella lotta contro il progetto eolico. Le associazioni hanno inviato una lettera al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e alla Regione Puglia chiedendo di respingere il progetto del parco eolico, anche perché l’impianto “causa la modificazione del paesaggio in cui la vegetazione spontanea viene sostituita principalmente dalle colture erbacee (cerealicole e ortive). Tale processo causa un notevole impoverimento di specie e habitat. Non solo, le opere in progetto potrebbero potenzialmente interferire con le specie animali all’interno del sito, in particolar modo durante il periodo della riproduzione”.

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