«Altro che editto, la mia designazione è frutto di un vivacissimo dibattito. Primarie o confronto diretto con Michele Laforgia per individuare un candidato unico? Saranno i partiti del centrosinistra a decidere, io sono disposizione». Vito Leccese, ex parlamentare e attuale capo di gabinetto del Comune, risponde alle critiche piovutegli addosso dopo che il Partito democratico l’ha scelto come candidato sindaco di Bari.
Onorevole, il Movimento Cinque Stelle e l’avvocato Laforgia, fino a qualche giorno fa unico candidato sindaco ufficialmente in campo, contestano la sua designazione: come risponde?
«Mi limito ai fatti. Sono stato scelto come candidato unitario all’interno del partito che rappresenta la comunità più consistente tra i progressisti. E la mia designazione è il risultato di un vivace dibattito all’interno del Pd che adesso la sottoporrà al tavolo di coalizione. Saranno i partiti a prendere la decisione finale. Perciò non si può parlare di editto o di imposizione. Io sono a disposizione con la mia storia, la mia esperienza e la mia sensibilità politica. E continuerò a dialogare con tutti senza bocciare chicchessia».
Però anche nel Pd non mancano i distinguo, a cominciare da quello della presidente Titti De Simone e degli altri delegati che sulla sua candidatura a sindaco si sono astenuti: si sente supportato dal partito?
«Mi sento molto sostenuto dal Pd. Anzi, sono orgoglioso e lusingato dal riconoscimento che la comunità democratica ha dato al mio trentennale impegno di uomo delle istituzioni. Anche perché nel Pd c’erano tre autorevoli esponenti disposti a candidarsi (gli assessori Pietro Petruzzelli e Paola Romano più il deputato Marco Lacarra, ndr) ed è anche grazie a loro che sono stato scelto come candidato all’unanimità».
In realtà cinque delegati, a cominciare da De Simone, si sono astenuti…
«…ma non hanno votato contro. Il dibattito è stato aperto e leale, a tratti anche spigoloso, ma alla fine ha prevalso l’unanimità rispetto al fatto che io possa essere il candidato unitario del Pd e che il mio nome possa essere condiviso anche dagli altri soggetti dello schieramento progressista, visto anche che al Pd non sono iscritto».
Adesso siete in campo lei e Laforgia: il centrosinistra andrà spaccato alle urne?
«Si tenterà di fare sintesi nel tavolo di coalizione. Mi onoro di essere amico di lunga data tanto di Laforgia quanto di molti esponenti del M5s che oggi portano avanti istanze di cui io ero sostenitore già trent’anni fa. E lavorerò per l’unità».
Per favorire la sintesi, il presidente pugliese Michele Emiliano spinge per le primarie, mentre i partiti schierati con Laforgia propongono un confronto diretto tra lei e l’avvocato: quale strada sarà percorsa?
«Decideranno i partiti della coalizione. Io sono onorato di questa chiamata e nella mia vita ho sempre praticato il dialogo, con tutti. Cosa che farò anche questa volta, a maggior ragione questa volta, perché in ballo c’è qualcosa di più grande di me e del destino personale di chiunque. Per me il valore da preservare in assoluto è l’unità del centrosinistra e lo farò con il dialogo e il confronto, senza utilizzare pagelle o parole ostili, ma con umiltà e temperanza».
Il M5s contesta la sua candidatura ritenendola troppo in continuità con Decaro: in che cosa l’amministrazione ha fallito?
«Bisogna innovare nella continuità. L’esperienza politica e amministrativa di questi ultimi venti anni è oggi largamente apprezzata dai cittadini. Il segreto del successo è il rapporto di affetto e fiducia tra amministratori e cittadini. Con questo non voglio dire che non ci sia bisogno di altro. La decisione scellerata del Governo di sopprimere il Reddito di cittadinanza riproporrà in modo drammatico l’urgenza di adottare politiche efficaci per il contrasto alla povertà e per garantire pari diritti e pari opportunità alle fasce di popolazione a rischio. Così come è necessario intensificare quelle politiche urbanistiche e infrastrutturali di rammendo delle periferie, sperimentate anche a Bari col metodo G124. Sul piano urbanistico, posso dire che grazie alle sollecitazioni del M5s, con cui si è instaurato un rapporto di grande collaborazione sui temi dell’uso razionale del suolo, Decaro ha avviato, con l’anticipazione del piano urbanistico di Costa Sud, un interessante meccanismo di riduzione delle volumetrie previste dal vecchio Prg di Quaroni, con compensazioni utili a riqualificare il territorio: meno consumo di suolo, più rigenerazione urbana. La nuova amministrazione dovrà da subito confrontarsi con una nuova dimensione, già tracciata, di urbanistica attenta al tema delle risorse naturali, tra cui il suolo, e alle sfide dei cambiamenti climatici».