«Molti ci hanno accusato di non aver investito sui giovani, di non aver fatto il vivaio. Ma, insomma, sai avere una seconda squadra, portarla dal fallimento alla soglia della Serie A, e tirar fuori i vari Cheddira o Folorunsho e che sono di proprietà del Napoli dimostra che siamo sul pezzo». Sono le parole di Aurelio De Laurentiis, proprietario del Bari alla cui guida c’è il figlio Luigi, pronunciate durante una conferenza stampa.
Parole che arrivano in un momento in cui i rapporti tra i tifosi biancorossi e la proprietà non sono propriamente idilliaci. E non mancano le polemiche sui social.
Su tutti Michele Salomone, voce storica del Bari, che in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook scrive: “Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla circostanza che il Bari per i De Laurentiis sia soltanto la seconda squadra del Napoli, beh… vedendo questo video avrà il quadro molto chiaro”.
Salomone sottolinea che quanto affermato da Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa “è esattamente l’opposto di quanto promesso rispondendo ad una mia precisa (non a caso) domanda la mattina del 1 agosto 2018, quando dalle mani di Antonio Decaro ricevette il tesoro a zero euro della sesta tifoseria d’Italia senza un euro di debiti, e cioè che il Bari non sarebbe mai stata succursale del Napoli ma una società parallela. Con una sua vita autonoma”.
Tanti i commenti sotto al post del giornalista che denotano soprattutto la delusione e la rabbia dei tifosi biancorossi.
Decaro: «La nostra passione merita rispetto»
Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha commentato le parole di Aurelio De Laurentiis: «Tra i doveri di chi detiene il titolo sportivo non c’è solo quello di mantenere in ordine i conti. C’è quello, forse più importante, di rappresentare i colori di una intera città, di portare rispetto a chi ogni settimana paga il biglietto, sostiene lunghi viaggi per le trasferte o anche semplicemente soffre e gioisce davanti alla tv», scrive il primo cittadino.
Per questo, prosegue, «trovo le parole di Aurelio De Laurentiis, che definisce il Bari come una seconda squadra del Napoli, offensive nei confronti dell’intera comunità di tifosi baresi. Con tutto il dovuto rispetto per il Napoli, non siamo la seconda squadra di nessuno. Abbiamo una storia e una dignità che non possono essere vilipese in questo modo».
«Da primo cittadino e da tifoso – conclude Decaro – chiedo ad Aurelio De Laurentiis di scusarsi al più presto con tutti i baresi per questa uscita a dir poco infelice, che ferisce la nostra passione e la nostra identità».