Sono 455 i siti in cui sono stati trovati rifiuti sversati illegalmente in Puglia. Se ne contano 55 in più rispetto a quanti erano al primo gennaio del 2023.
È quanto ha spiegato Marco Simiani, componente della delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari, a margine di un sopralluogo nelle campagne di Canosa di Puglia e Minervino Murge, nella Bat, su un’area in cui sono state trovate balle di rifiuti di ogni tipo.
Nell’evidenziare che 12 dei 455 siti trovati sono stati bonificati, Simiani ha spiegato che «ridurli così, sono state sicuramente le organizzazioni criminali».
I componenti della Commissione parlamentare sulle Ecomafie sono «molto preoccupati», ha proseguito Simiani, non solo in quanto i siti in cui vengono abbandonati illegalmente i rifiuti «stanno aumentando» ma anche perché «il rischio è che anche il proprietario del terreno debba pagare per lo smaltimento come previsto dalla norma vigente».
Carla Giuliano, altra componente della Commissione, ha osservato che «sta emergendo in maniera importante che si tratta di sversamenti di rifiuti che non provengono da questa zona ma dalla Campania e ovviamente dovremo approfondire per tracciare questi flussi, grazie anche alle indagini dell’autorità giudiziaria». C’è anche, ha proseguito, «il fenomeno degli imprenditori che sversano illegalmente con conseguenze economiche importanti».
La delegazione di parlamentari, da ieri in Puglia, ha effettuato sopralluoghi nelle province di Bari, Bat e Foggia dove «ci sono tante indagini in corso», ha continuato Giuliano ribadendo che «il nostro compito è aiutare la magistratura ed eventualmente di proporre anche delle modifiche normative per combattere questi fenomeni e premiare invece le aziende e i cittadini che si comportano correttamente».