Un detenuto di 34 anni è morto nel carcere di Foggia la sera del 25 gennaio scorso. La morte sarebbe avvenuta, stando a quanto riferiscono i legali della famiglia dell’uomo Leonardo Cavalieri di Troia e Raffaele Carone di Torremaggiore, tra le 22 e le 22:30 e gli avvocati sarebbero stati «informati, telefonicamente, la mattina del giorno successivo poiché gli uffici della direzione del carcere pare non fossero in possesso di contatti utili a reperire i familiari del detenuto».
Ad affermarlo sono gli stessi avvocati Cavalieri e Carone, che hanno presentato un esposto e informano che la procura di Foggia ha aperto un’indagine e ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte del 34enne.
Secondo i legali, il detenuto era «fragile, con problemi di tossicodipendenza in custodia cautelare nel carcere di Foggia da settembre scorso».
L’avvocato Carone sostiene che «nella telefonata ricevuta il personale della direzione del carcere aveva parlato di suicidio, mentre nella nota ufficiale – successivamente inviata ai legali con pec – la direzione carceraria comunicava la morte del 34enne non facendo riferimento in alcun modo al suicidio». Un’informazione, dicono i legali, «oltretutto, in contrasto con quanto comunicato ai media dallo stesso segretario regionale dell’Osapp, Ruggiero D’Amato, e da altri sindacati del settore, in cui si parla di suicidio».