«Ci rivolgiamo a lei per chiederle di prendere in considerazione la necessità di un’adeguata legislazione regionale in merito al suicidio medicalmente assistito nella Regione Puglia». A scriverlo, in una lettera-appello indirizzata al presidente Michele Emiliano, sono i referenti dell’associazione “Luca Coscioni”.
La lettera è firmata dalla segretaria nazionale Filomena Gallo, dal tesoriere Marco Cappato e dai coordinatori dei gruppi di Bari e Foggia, Nino Sisto e Norberto Guerriero, e chiede una legge regionale sul “fine vita“, che dia attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale, la cosiddetta “Cappato/Antoniani”, definendo tempistiche e procedure certe per l’accesso alla morte volontaria assistita.
«Nei giorni scorsi – si legge nel documento – abbiamo avuto il piacere di ascoltare con grande interesse il suo intervento sul tema, utilizzando parole di grande comprensione e umanità e dimostrando una profonda comprensione dell’argomento anche dal punto di vista giuridico. La Puglia è stata la prima regione ad approvare una delibera di Giunta in materia, rappresentando un primo passo avanti nel riconoscimento dei diritti delle persone che desiderano fare richiesta di suicidio medicalmente assistito, in accordo con la sentenza 242/2019 della Corte Costituzionale».
Tuttavia, proseguono i referenti dell’associazione Luca Coscioni, «vorremmo sottolineare alcune lacune presenti nella delibera di Giunta che, come più volte evidenziato dall’associazione Luca Coscioni, attualmente non prevede tempi e procedure certe, elemento fondamentale per garantire il rispetto della sentenza 242/2019. In particolare, mancano la previsione di un termine massimo di 20 giorni per il completamento delle procedure di verifica delle condizioni della persona richiedente e le indicazioni precise alle Asl per istituire una commissione medica multidisciplinare permanente».