Al termine delle celebrazioni per l’80esimo anniversario del Congresso dei Comitati di liberazione nazionale (Cln) che si è svolto nel teatro Piccinni di Bari, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – accompagnato dal governatore pugliese, Michele Emiliano, e dal sindaco del capoluogo, Antonio Decaro – ha visitato la mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso. Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945” al castello Svevo.
La mostra, partendo e rovesciando il significato delle parole con cui nel 1960 venne operato l’insabbiamento di centinaia di fascicoli giudiziari riguardanti gli eccidi di militari e civili italiani dopo l’8 settembre 1943, è realizzata con foto, documenti e filmati, ha l’obiettivo di fare memoria.
Dal rinvenimento nel 1994 del cosiddetto “armadio della vergogna“, contenente 695 fascicoli occultati sulle stragi nazifasciste, il Procuratore generale militare presso la corte d’appello di Roma, Marco De Paolis, diede inizio nel 2002 alla grande stagione processuale, conclusasi nel 2013, dei processi ai criminali di guerra tedeschi.
Ciò ha permesso di fare giustizia, anche se tardivamente, su alcune delle principali stragi perpetrate dai nazifascisti in Italia dopo l’armistizio.
I numeri parlano chiaro: 70 mila vittime militari in Europa in circa 100 episodi. Oltre un migliaio di vittime militari italiane in Italia; 650 mila vittime delle deportazioni di internati militari italiani; 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud. Grande attenzione è posta sul profilo giudiziario, anch’esso complesso e ricco di episodi poco noti o del tutto ignoti: i processi penali militari delle Corti Alleate e dei Tribunali Militari Italiani.
Sono 50 i processi celebrati dagli alleati in Italia, 15 celebrati nel Dopoguerra dai tribunali militari italiani durante una prima fase, 695 i fascicoli giudiziari occultati, 24 i processi celebrati dopo la scoperta dell’armadio in Italia dai tribunali militari italiani.
La Regione Puglia ha sostenuto l’iniziativa partecipando in modo determinante all’organizzazione nella Città di Bari – Fotografie, documenti e videofilmati per illustrare e far conoscere una delle vicende più complesse e dolorose della nostra storia nazionale. La mostra, realizzata a cura dello Stato Maggiore della Difesa e della Procura Generale Militare, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, potra’ essere visitata fino al 24 marzo prossimo.