«Se io fossi una persona coerente non avrei nemmeno accettato gli sconti di pena, mi sarei fatto tutta la pena fino all’ultimo, se mi ritengo colpevole». Così al Tg1 Claudio Scazzi, fratello di Sarah, la 15enne di Avetrana uccisa nell’estate del 2010, riferendosi a Michele Misseri, zio dei due, che a fine febbraio lascerà il carcere.
Misseri è stato condannato a otto anni di reclusione per la soppressione del cadavere della nipote ma ha ottenuto una riduzione della pena di circa 400 giorni in virtù della buona condotta tenuta in carcere e del decreto “svuotacarceri”.
Per l’omicidio di Sarah stanno scontando l’ergastolo Cosima Serrano, moglie di Michele Misseri, e sua figlia Sabrina, ritenute le assassine della 15enne.
Misseri, che avrebbe avuto un ruolo solo dopo la morte della nipote (sarebbe stato incaricato da moglie e figlia di far sparire il corpo della 15enne che lui caricò sulla sua auto e lo gettò in un pozzo in campagna), continua a ripetere di essere colpevole ma per Claudio Scazzi quello che dice lo zio «non è sentito, non è una cosa che viene dal cuore. È tutta scena e basta».
Ai microfoni del Tg1, poi, Claudio ricorda Sarah come «una ragazza semplice, come tante, giovane, che aveva tutta la vita davanti e non ha potuto viverla».