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Saldi, partenza al rallentatore nel Potentino: «Data sbagliata. Nei negozi non c’è nessuno»

Partenza a rallentatore per i saldi invernali nel Potentino, nonostante i negozi offrano sconti già tra il 50 e il 60 per cento. I commercianti lamentano soprattutto la «data sbagliata di inizio saldi», cercando di restare ottimisti. Per Federmoda-Commercio Potenza ci sarà una discreta tenuta nella propensione agli acquisti nell’intera provincia. Ma l’associazione avverte: «Recuperare…

Partenza a rallentatore per i saldi invernali nel Potentino, nonostante i negozi offrano sconti già tra il 50 e il 60 per cento. I commercianti lamentano soprattutto la «data sbagliata di inizio saldi», cercando di restare ottimisti. Per Federmoda-Commercio Potenza ci sarà una discreta tenuta nella propensione agli acquisti nell’intera provincia. Ma l’associazione avverte: «Recuperare i mancati incassi del periodo pre-saldi sarà complicato».

«I saldi, come va? Una linea piatta di tranquilla desolazione. È come se le persone non avessero alcun interesse ad acquistare un capo pur sapendo di spendere meno. Per il momento abbiamo venduto poche camice e pantaloni, capi da indossare tutti i giorni, soprattutto per il lavoro. Insomma, acquisti ponderati a differenza di qualche anno fa quando la stagione dei saldi era l’occasione per investire nel guardaroba», dice Antonio Grazia Romano titolare di due empori di abbigliamento, uno nel centro storico e l’altro nella periferia di Potenza. «D’altra parte – aggiunge l’esercente potentino – il lavoro non c’è, chi un impiego ce l’ha è tempestato di tasse, e viviamo uno spopolamento senza precedenti. Siamo rimasti solo sessantenni e settantenni, la fascia di popolazione che va dai 20 ai 45 anni è quasi scomparsa, e parliamo del capoluogo perché i paesini sono ridotti ormai al “lucino”. Con una situazione così, chi vuole che compri?».

Non è migliore il bilancio di questi primi giorni di saldi per altri esercenti del capoluogo. «Non viene molta gente», «Una situazione tra alti e bassi per il momento», affermano rispettivamente il commesso di una boutique di via Pretoria, nel centro storico del capoluogo, e l’addetta alla vendita di un negozio di calzature in via del Gallitello.

Facciamo un salto in provincia. «Far iniziare i saldi il 5 gennaio è sbagliato», non ha dubbi Rocco Caivano, titolare da oltre trent’anni di un negozio di abbigliamento a Picerno. «Una data – spiega Caivano – che coincide con la ripartenza, dopo le festività di Natale, verso il Centro, il Nord o l’estero dei nostri giovani studenti e lavoratori. Oltre il 20 per cento della popolazione è ripartita. Chi compra che non c’è più nessuno? Così mi tagli le gambe. Perché i saldi non li facciamo partire subito con l’inizio dell’anno nuovo? Oppure prima, verso il 20 dicembre?».

«Per il momento – conclude Caivano – ho venduto poco, ma cerco di essere ottimista. Chi non lo è non può fare questo mestiere». Per tirare le somme bisognerà aspettare che trascorrano i sessanta giorni dalla partenza. Intanto, le previsioni. Per Federmoda-Confcommercio Potenza ci sarà una «discreta tenuta della propensione agli acquisti con una spesa di 260 euro a famiglia, nonostante le difficoltà legate all’inflazione». «Più complicato – invece, per l’associazione – sarà recuperare i mancati incassi del periodo pre-saldi». Infine, da Federmoda il consiglio per i consumatori: «Prediligere negozi di fiducia per comprendere il prezzo di partenza e lo sconto applicato».

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