La gentilezza può rivelarsi un’arma in più per affrontare la battaglia contro un tumore e i cambiamenti che le cure portano con sé, a cominciare dalla caduta dei capelli.
È quanto emerso da uno studio osservazionale condotto dalle ricercatrici del servizio di psiconcologia e del laboratorio di biostatistica e bioinformatica dell’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. La ricerca è stata presentata, e premiata, nel corso dell’ultimo congresso nazionale della società italiana di psiconcologia che si è svolto a Brescia.
Le ricercatrici baresi hanno fatto il punto sul benessere psicologico delle pazienti in trattamento oncologico e sulla percezione dell’immagine di sé. È noto, infatti, che molto spesso i trattamenti oncologici, in particolare la chemioterapia, producono cambiamenti, alcuni transitori, altri definitivi, nell’immagine corporea dei pazienti: caduta dei capelli, aumento o perdita di peso, danni alla pelle, segni e cicatrici a seguito di interventi chirurgici.
Questi cambiamenti sono fonte di grande stress per tutti i malati di tumore e in particolare per le pazienti con tumore del seno perché questa patologia impatta in particolare sulla sfera delle femminilità e della fertilità.
Lo studio elaborato dalle ricercatrici dell’oncologico barese ha dimostrato che le pazienti che imparano a essere compassionevoli con se stesse, dimostrandosi gentili e comprensive rispetto al momento di sofferenza e inadeguatezza che stanno vivendo, riescono ad affrontare meglio i cambiamenti che la cura della malattia comporta. Per contro, sentimenti di autocritica verso di sé sono correlati a sentimenti di insoddisfazione e maggiore stress.
Da qui la necessità di potenziare e rafforzare i servizi di sostegno psicologico e psicoterapeutico per le pazienti, con l’obiettivo di aiutare le persone ad allenare la loro capacità di essere resilienti.
«Il sostegno psicologico a pazienti oncologici non è un servizio accessorio ma fondamentale per la cura del tumore», sottolinea il direttore generale dell’istituto tumori di Bari, Alessandro Delle Donne, spiegando che proprio per questo motivo «abbiamo previsto la figura dello psiconcologo in tutti i team multidisciplinari» e «sosteniamo con convinzione tutte le iniziative che possano concretamente aiutare le pazienti ad affrontare i cambiamenti connessi ai trattamenti oncologici».
Lo studio è stato finanziato nell’ambito di un progetto di ricerca finalizzata, finanziato direttamente dal Ministero della Salute che ha permesso, fra le altre cose, l’acquisto di una macchina per l’uso dei caschi refrigeranti anti-caduta dei capelli, attualmente a disposizione per tutti i pazienti in trattamento.
«La conferma dell’importanza dell’approccio gentile e compassionevole durante il percorso oncologico rappresenta un’ulteriore testimonianza dell’impegno dell’Istituto nel garantire un’assistenza completa e orientata al benessere dei pazienti», aggiunge il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto, Gero Grassi.