Confermata dal governo la convocazione dei sindacati per l’11 gennaio prossimo, dopo la rottura del tavolo sull’ex Ilva di Taranto che era stato convocato ieri a Palazzo Chigi.
L’incontro si terrà nella serata di giovedì, alle 19, nella Sala Monumentale di Largo Chigi.
Al confronto sono stati chiamati il segretario generale di Fim-Cisl, Roberto Benaglia, il segretario generale di Fiom-Cgil, Michele De Palma, il segretario generale di Uilm-Uil, Rocco Palombella, il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Giovanni Antonio Spera, e Franco Rizzo, componente dell’esecutivo nazionale confederale dell’Usb.
La convocazione fa seguito all’incontro di ieri pomeriggio tra il ceo di ArcelorMittal, Aditya Mittal (la multinazionale ha il 62 per cento di Acciaierie), e il governo (ministri Urso, Giorgetti, Fitto, Calderone e il sottosegretario alla presidenza, Mantovano), presente anche Invitalia, azionista di minoranza (38 per cento) di Acciaierie, con l’ad Bernardo Mattarella.
L’incontro si è chiuso con un nulla di fatto in quanto Mittal ha manifestato indisponibilità alla sottoscrizione del capitale di Acciaierie proposta dal governo per 320 milioni.
Urso: «Il governo è in campo per rilanciare la siderurgia italiana»
«Il governo e quindi lo Stato è in campo, oggi più che mai, per salvare e rilanciare la siderurgia italiana, anche e soprattutto quella rappresentata dall’ex Ilva di Taranto, da quello che era il più grande sito siderurgico europeo». Assicura, intanto, il ministro per le Imprese e il made in Italy, Adolfo Urso, spiegando che il governo interverrà per il polo siderurgico dopo la rottura con ArcelorMittal.
«Il governo è in campo – ha ribadito Urso – con la ferma intenzione di rilanciare la siderurgia italiana. È in campo in Toscana, dove a breve annunceremo ulteriori investimenti nel sito siderurgico di Piombino; è in campo a Terni, dove entro poche settimane concluderemo l’accordo di programma per il rilancio di quel sito siderurgico; è in campo con le acciaierie del Nord che hanno aperto recentemente i nuovi stabilimenti produttivi green, anche con la partecipazione ovviamente delle risorse pubbliche; e in campo con Acciaierie d’Italia, cioè con l’ex Ilva, perché riprenderemo in mano la situazione dopo i disastri che sono stati realizzati dai governi precedenti, per fare di quel sito il più grande sito siderurgico green d’Europa. Noi siamo convinti di riuscirci».