Resta davvero critica la situazione per la bimba di sei anni ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce in coma per uno shock settico. Nessun aggiornamento sulle condizioni di salute che sono davvero drammatiche e che non lasciano alcuno spiraglio se non si capiranno le ragioni che hanno portato all’infezione. Il personale medico sta facendo tutto il possibile per salvare la vita alla piccola.
C’è il massimo riserbo da parte dell’ospedale e dell’azienda sanitaria perché la situazione drammatica non lascia alcuno spiraglio di miglioramento. Il tempo purtroppo scorre senza che vi siano delle certezze, da cui capire se si sia trattato di una conseguenza dovuta ad un’encefalite ad un’altra tipologia di infezione.
La bambina versa in condizioni gravissime dal giorno dell’Epifania, quanto i genitori allarmati l’avevano condotta d’urgenza al Dea, per essere immediatamente presa in carico dal reparto rianimazione, prima di essere trasferita alla terapia intensiva.
Le pochissime indiscrezioni non fanno pensare ad alcun tipo di miglioramento, in quanto lo shock settico ha delle conseguenze terribili su l’organismo. Nelle frenetiche ore, tra addetti ai lavori si susseguono voci incontrollate che non trovano conferme.
L’unica certezza è che l’infezione del sangue, che ha dato origine allo shock, è talmente diffusa da compromettere le funzionalità di cellule, tessuti ed organi vitali, a volte in maniera irreversibile. L’inizio dell’infezione può derivare da batteri, ma anche da funghi e virus che producono gli stessi effetti sull’organismo. La risposta dell’organismo all’infezione è ciò che determina il vero danno, perché è quest’ultimo reagendo alle tossine produce una infiammazione che è dannosa per il corpo.
La vicenda ha avuto una cassa di risonanza mediatica nazionale ed ha riacceso il dibattito sulla mancanza di una terapia intensiva pediatrica, soprattutto in periodi in cui vi sono dei casi gravi che necessitano di interventi immediati.
La lotta contro il tempo in queste ultime ore è tutta nel capire, attraverso le indagini colturali, la natura dell’infezione per contrastarla con una cura idonea. Purtroppo sino questo momento non vi è nessuna informazione ed è davvero difficile pensare che la situazione della bimba possa avere un miglioramento.