Un innovativo defibrillatore sottocutaneo è stato impiantato, per la prima volta nel centro-sud Italia, in un paziente al Policlinico di Bari.
Il dispositivo, denominato “sistema extravascular“, non richiede elettrocateteri all’interno del cuore ma solo un elettrodo al di sotto dello sterno, che viene impiantato utilizzando un approccio minimamente invasivo.
Il “sistema extravascular” è stato adottato per la particolare complessità del caso clinico: il paziente era già stato sottoposto ad estrazione di pacemaker epicardico con gli elettrocateteri posizionati nel cuore ormai infetti.
I tradizionali defibrillatori transvenosi, infatti, vengono impiantati nel torace e collegati a elettrocateteri che sono fatti passare attraverso le vene nel cuore per rilevare i segnali elettrici ed intervenire in caso di un’aritmia potenzialmente fatale, ripristinando il ritmo normale del cuore.
Il nuovo dispositivo pur posizionato all’esterno del cuore e delle vene interviene con uno shock elettrico in caso di necessità.
La procedura è stata eseguita come primi operatori dai dottori Domenico Carretta e Nicola Di Bari, coordinati dal direttore dell’unità operativa di cardiologia ospedaliera Carlo D’Agostino, e ha richiesto in sala la collaborazione delle équipe di cardiochirurgia del professor Bottio, di anestesiologia cardiochirurgica e di tecnici di cardiologia e radiologia.