Durante la conferenza stampa di fine anno, Giorgia Meloni era stata chiara: il 2024 sarà per il suo governo «un anno complesso». La previsione sembra essere rispettata, almeno a giudicare dai dossier che attendono la presidente del Consiglio al rientro a Palazzo Chigi. Balneari e commercio ambulante, rilancio dell’ex Ilva, elezioni regionali alle porte e caso Pozzolo: eccoli i nodi che la premier è chiamata a sciogliere a partire già da oggi.
Al momento non ci sono appuntamenti in agenda. L’unico già fissato è quello in programma oggi a Roma, quando i vertici del Governo vedranno con i rappresentanti di ArcelorMittal per definire un accordo sull’aumento di capitale in Acciaierie d’Italia: un vertice decisivo per il futuro dello stabilimento di Taranto. Per le altre questioni, invece, non sono previsti incontri. Tutto dovrebbe essere definito nel giro di dieci giorni o, al massimo, di due settimane. Ma le questioni sul tavolo sono talmente spinose che, secondo molti, Meloni sarà costretta a convocare un vertice di maggioranza per superare i primi scogli del 2024.
A cominciare dalla questione delle concessioni delle spiagge che si trascina, di proroga in proroga, ormai da 15 anni. L’Unione europea chiede all’Italia di metterle a gara, ma il governo Meloni, sulla base di una norma contenuta nella legge sulla concorrenza varata nel 2022, ha scelto di far slittare le procedure competitive a fine 2024. E così la premier deve spiegare le ragioni di questa mossa all’Europa e, nello stesso tempo, “tenere a freno” il suo vice Matteo Salvini che da sempre è apertamente schierato dalla parte dei balneari.
Oltre i dossier economici, la presidente del Consiglio deve affrontare almeno due spinose questioni politiche. La prima è quella delle candidature alle prossime elezioni regionali. Il problema principale è la Sardegna, dove la Lega vorrebbe ricandidare l’uscente Christian Solinas, mentre Fratelli d’Italia spinge per Paolo Truzzi, sindaco di Cagliari che è stato votato a larga maggioranza dal tavolo territoriale. Il tutto mentre resta sullo sfondo la discussione sul terzo mandato dei governatori che, al momento, non sembra avere molte chance di passare.
Ma c’è un’altra questione politica che agita il centrodestra e, in particolare, il partito di Meloni. In via della Scrofa, sede di Fratelli d’Italia, si attende la convocazione dei probiviri per valutare la sospensione di Emanuele Pozzolo, il deputato dalla cui pistola è partito il colpo che, a Capodanno, ha ferito il 31enne Luca Campania. Per il parlamentare, indagato dalla Procura di Biella per lesioni personali e omessa custodia dell’arma che deteneva illegalmente, Meloni ha chiesto la sospensione: sulla vicenda, che ha imbarazzato e irritato non poco la presidente del Consiglio, dovrà ora esprimersi la commissione di garanzia del partito presieduta dal militare dell’Aeronautica Roberto De Chiara.