«Ero ubriaco, faccio uso di cocaina, quel coltello non era mio». Si è difeso così ieri mattina, durante l’interrogatorio di garanzia dinanzi alla giudice monocratica del tribunale di Bari, Moretti, Singh Jorawar, 30enne indiano, accusato con Sumbundu Muhamed, di 29 anni, nato in Gambia, di detenzione di droga ai fini di spaccio e “violenza e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, danneggiamento e porto di armi per cui non è ammessa licenza”, per aver reagito contro i due carabinieri che li volevano perquisire.
Secondo quanto ricostruito dalle stesse vittime, che hanno riportato ferite per diverse lesioni alle braccia e al corpo e sono stati medicati al pronto soccorso della Mater Dei, gli extracomunitari hanno tentato qualunque cosa pur di sfuggire al controllo in piazza Moro.
Muhamad, dopo esser stato fermato e mentre veniva portato all’auto di servizio per il prosieguo delle operazioni di identificazione e arresto, avrebbe strattonato, sputato nella loro direzione e malmenava i due militari. Jorawar, intanto, indossando una sciarpa che gli copriva parte del volto, li colpiva ripetutamente con calci e pugni e usando un coltello che brandiva, li avrebbe feriti al fianco e lo stomaco.
Per questo, uno dei due carabinieri ha riportato escoriazioni multiple e lineari da punta, escoriazioni lineari all’avambraccio destro e trauma contusivo, mentre l’altro un’ escoriazione e lieve tumefazione della regione zigomatica destra ed escoriazioni multiple lineari da punta del fianco. Le ferite sono state complessivamente giudicate guaribili in 10 giorni. Entrambi gli extracomunitari, assistiti dall’avvocato Maurizio Massimiliano Rogliero, saranno giudicati con il rito abbreviato, il prossimo 12 febbraio.
Nella giornata di ieri si è tenuta anche la convalida del 36enne nigeriano che giovedì mattina ha colpito alla testa con una bottiglia di vetro un 63enne, dipendente di una ditta di pulizie a Bari.
Medio Oriente, rabbino trovato morto ad Abu Dhabi. Netanyahu: «Vile atto antisemita»
Di Redazione24 Novembre 2024