Tavole imbandite e portafogli un po’ più vuoti. Per il cenone di fine anno saranno destinati alla tavola circa 120 euro a famiglia, il 12% in più rispetto all’anno scorso, ma c’è chi spenderà molto meno, tra i 40 e i 60 euro, barcamenandosi tra i rincari del 22% delle cime di rape, del 18% dei calamari, dell’11% delle lenticchie e di oltre il 100% dell’uva. È quanto emerge da una stima di Coldiretti Puglia, sulla base delle rilevazioni dei prezzi dell’Istituto Pugliese per il Consumo, in vista del cenone e del Capodanno per il quale si prevede che quasi 9 pugliesi su dieci (85%) consumeranno il pasto di fine anno nelle case, proprie o di parenti e amici, mentre gli altri si divideranno soprattutto tra ristoranti e agriturismi.
Qualsiasi sia il luogo scelto per aspettare l’inizio del 2024, sulle tavole dei baresi ci sono delle pietanze che non possono assolutamente mancare. A cominciare dalle tradizionali lenticchie abbinate al cotechino. Simbolo di buona fortuna e di prosperità economica. Non solo lenticchie tra i piatti portafortuna a fine anno ci sono anche i chicchi di uva presenti sul 45% delle tavole. Ne vanno mangiati dodici, uno per ogni mese dell’anno. E di buon auspicio sono anche i melograni simbolo di riparo e protezione dai problemi che il nuovo anno potrebbe portare.
A questi piatti, soprattutto a Bari, si affianca l’usanza di celebrare la fine dell’anno con i panzerotti. Questi si distinguono dai calzoni napoletani perché la sfoglia è molto più sottile, e lascia spazio al ripieno, più che alla pasta lievitata. Tra gli ingredienti più gettonati, oltre al classico abbinamento mozzarella e pomodoro, ci sono la carne e le rape stufate.
Ognuno ha il suo preferito: in genere il ripieno di carne è più amato dagli uomini di casa, e quello di mozzarella dalle donne e dai bambini. Pur di non rinunciare a questo piatto, negli ultimi anni sta nascendo nel capoluogo una nuova abitudine: se prima i panzerotti venivano fatti rigorosamente in casa da una squadra di nonne, zie e cugine adesso, per non sporcare e mettere a soqquadro la casa, in tanti li ordinano con largo anticipo da panifici e rosticcerie, che anche a Capodanno lavorano a pieno ritmo per soddisfare tutte le esigenze dei numerosi clienti.
Ma i panzerotti non sono gli unici protagonisti del cenone di Capodanno barese, in molte case si trovano anche le orecchiette con le cime di rape, oppure queste ultime stufate accompagnate da pane nostrano. E poi il pesce in tutte le sue versioni: antipasti, primi e secondi piatti a base di pesce e frutti di mare. Forte è la presenza del pesce a miglio 0 a partire da alici, vongole, anguille, capitone e seppie ma, come sottolinea ancora la Coldiretti, il 61% dei cittadini assaggerà il salmone arrivato dall’estero, appena il 12% si permetterà le ostriche e il 5% il caviale spesso di produzione nazionale che viene anche esportata.
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