La sanità pugliese dovrebbe chiudere in pareggio i conti nel 2024. È quanto prevede la delibera con cui la giunta regionale ha approvato il bilancio di previsione del nuovo anno per l’intero sistema sanitario regionale.
La novità sta nel fatto che per la prima volta la gestione economica non comporterà, o almeno non dovrebbe comportare, buchi da coprire alla fine del 2024 né fondi da prelevare dalle casse regionali. Un risultato rilevante dopo anni di difficoltà e di deficit da brividi come quello di due anni fa pari a 400 milioni di euro o quello del 2022, pari a circa 220 milioni, finendo a quello dell’anno appena trascorso che chiuderà con una perdita stimata di circa 100 milioni e un ripiano già stanziato di circa 50 milioni per pareggiare i conti delle aziende sanitarie.
Il documento di previsione approvato ieri, invece, non prevede alcuna spesa aggiuntiva considerando l’aumento della dotazione dal Fondo sanitario nazionale, anche se in parte “rosicchiata” dai rinnovi dei contratti di lavoro del personale sanitario, per l’introduzione di nuove prestazioni per i livelli essenziali di assistenza e per la lotta alle liste d’attesa. Fra le voci di uscita più importanti nel 2024 ci sarà quella degli stipendi per circa 2,3 miliardi di euro, 1,8 miliardi per l’acquisto di beni sanitari e no e ben 3,4 miliardi previsti per le prestazioni assistenziali dalle cliniche private e dalle strutture sanitarie convenzionate.
Un “calderone” indistinto in cui finiranno i costi per la medicina di base, poco meno di mezzo miliardo di euro, 364 milioni all’assistenza specialistica ambulatoriale, 170 milioni per la riabilitazione, circa un miliardo per l’assistenza ospedaliera, quasi 300 milioni per l’assistenza socio sanitaria, poco meno di 34 milioni per le visite a pagamento degli specialisti all’interno degli ospedali pubblici più un assegno da 60 milioni per consulenze, collaborazioni, lavoratori interinali.
Per centrare la neutralità finanziaria la Regione Puglia ha ribadito la stretta su sprechi e tetti di spesa, ma soprattutto sui piani di razionalizzazione dei costi varati nei mesi scorsi. In particolare la conferma dei tetti di spesa invalicabili in materia di acquisto di prestazioni sanitarie da privati, un target prefissato di riduzione per l’acquisto di protesi e medicinali, un giro di vite su Sanitaservice, manutenzioni, noleggi, leasing, progetti di collaborazione fra pubblico e privato.
Inoltre la Regione Puglia ha bloccato tutti gli investimenti privi di copertura in conto capitale nell’ottica di reperire altrove le fondi di finanziamento. Sul fronte del piano assunzionale, confermata la delibera sul turn-over di medici, infermieri, tecnici, radiologi. Alla fine di tutto, se Asl, ospedali, Ircss e Sanitaservice si adegueranno alle prescrizioni imposte alla fine del 2024, si potrà festeggiare finalmente una sanità in pareggio.
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Di Redazione24 Novembre 2024