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Bari, sorride solo la difesa: è la terza meno battuta di tutta la serie B dopo Cremonese e Parma

In un Bari ancora a caccia di identità c’è un reparto che sa di certezze. Si tratta della difesa guidata dal capitano Valerio Di Cesare, perforata 20 volte nelle prime 19 partite del campionato di Serie B. Un dato che fa della retroguardia biancorossa la terza meno battuta del torneo. Solo Cremonese e Parma hanno…

In un Bari ancora a caccia di identità c’è un reparto che sa di certezze. Si tratta della difesa guidata dal capitano Valerio Di Cesare, perforata 20 volte nelle prime 19 partite del campionato di Serie B. Un dato che fa della retroguardia biancorossa la terza meno battuta del torneo. Solo Cremonese e Parma hanno fatto meglio, rispettivamente con 16 e 18 gol subiti. Alla pari dei pugliesi figurano Venezia, Cittadella e Brescia. Quella dei gol subiti è l’unica statistica in linea con il trend mantenuto dal Bari nella scorsa stagione al termine del girone di andata, quando l’allora squadra di Caprile, Cheddira e Folorunsho aveva incassato 19 gol al giro di boa.

La sicurezza dei corazzieri
Punto di forza del Bari, ma anche paradossalmente un anello debole in riferimento alla differenza marchiana del livello di affidabilità tra titolari e gregari. Di Cesare e Vicari si stanno confermando pilastri della formazione biancorossa. Per il numero 6 parlano i numeri, ancora una volta: 15 presenze in 19 gare, tutte da titolare, con la ciliegina di aver segnato anche due gol forieri di ben quattro punti. Si tratta dei centri che hanno permesso di evitare la sconfitta contro la Reggiana e di vincere contro il Sudtirol. Se prestazioni e gol rendono imprescindibile il 40enne romano, il suo ruolo di leader tecnico e di spogliatoio è ancora più determinante per gli equilibri del Bari, candidandolo alla hall of fame della storia dei capitani biancorossi e con un futuro ancora da scrivere, in campo o dietro una scrivania. Non meno cruciale è Vicari, il cui contratto è stato rinnovato fino al 2026. Il centrale ex Spal non ha saltato nemmeno un appello. Complementare con Di Cesare, garantisce costante copertura e centimetri. A differenza della sua prima stagione in biancorosso, il 29enne capitolino è spesso impegnato nell’attaccare la porta avversaria a caccia del gol, proprio come accaduto lo scorso 29 ottobre a Brescia quando una sua incursione in area è stata decisiva per trovare il colpo di testa vincente da tre punti. Le note meno armoniose della zona centrale portano alle alternative dei due difensori laziali. Zuzek è stato considerato sia dall’ex tecnico Mignani che dall’attuale allenatore Marino la prima alternativa ai titolari. Sette presenze, quattro dal primo minuto per fare le veci di Di Cesare. Lo sloveno ha alternato buone giocate a clamorosi svarioni e momenti di blackout, spesso pagati a caro prezzo in termini di chiare occasioni da rete regalate agli avversari. La sensazione è di una maggiore permeabilità della difesa con il 26enne di Lubiana in campo, ancora lontano dal rendimento dei suoi compagni titolari del reparto. È invece quasi impossibile da valutare Matino, apparso sul terreno di gioco solo due volte: 45’ giocati in Reggiana-Bari (1-1), e 90 nell’ultima gara contro la Sampdoria, adattato nel ruolo di laterale destro bloccato a causa della doppia indisponibilità dal primo minuto di Dorval, poi entrato per dare manforte all’attacco, e di Pucino. Buona la sua prestazione a Marassi, svolgendo con ordine e tanta sostanza i compiti assegnati. Le 16 panchine collezionate nel girone di andata potrebbero indurre a riflessioni sul prossimo futuro dell’ex difensore del Potenza.

Fascia corta a sinistra
È qui che iniziano le note dolenti rispetto alla dote portata dal mercato estivo. Frabotta, arrivato con l’aspirazione di rappresentare più di un’alternativa di pari livello a Ricci, ha steccato e salvo colpi di scena saluterà Bari a gennaio. Sette presenze, cinque da titolare, senza mai lasciare il segno. Il doppio errore nell’azione che ha portato al pareggio di Esposito nell’ultima gara dell’anno contro la Samp è il manifesto di un’esperienza molto sbiadita in biancorosso del laterale di proprietà della Juve. Alti e bassi per Ricci, 14 volte titolare in corsia mancina. Il terzino sinistro livornese ha peccato di continuità, sfoderando buone prestazioni condite da assist e tanta corsa, ma anche défaillance come la palla persa in uscita contro lo Spezia costata la sconfitta al Bari. Come Vicari è un altro tassello che guarda al futuro, visto il recente prolungamento di contratto fino al 2025. Dal punto di vista numerico coperta più lunga a destra, dove Dorval sin dall’inizio della stagione ha guadagnato la titolarità, sia giocando da terzino, che da esterno di centrocampo nel 3-5-2. Il franco marocchino, utile anche a sinistra, è sempre sceso in campo, 17 volte dal primo minuto. Più maturo nella gestione del ruolo e delle due fasi, anche lui ogni tanto soffre di prestazioni altalenanti. Apprezzabile l’atteggiamento del compagno di fascia più anziano: solo 5 gare da titolare per Pucino, tra l’11^ e la 16^ giornata nel ruolo di braccetto di destra, prima di tornare in panchina una volta mandato in soffitta il 3-5-2.

I voti della difesa dopo il girone di andata
Di Cesare 7
Vicari 6,5
Zuzek 5,5
Matino sv
Dorval 6
Pucino 6
Ricci 6
Frabotta 5

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