Domani sarà passato un mese da quando la comunità di Andria è stata scossa da un fatto atroce, il femminicidio di Vincenza Angrisano, morta in seguito alle coltellate infertele, nel pomeriggio di martedì 28 novembre, dal marito Luigi Leonetti nella villetta all’estrema periferia di Andria dove abitavano insieme ai due figli.
Domani si celebrerà una Messa di trigesimo alle ore 19 nella chiesa di San Francesco d’Assisi e sarà un momento per riunirsi nella preghiera e ricordare la donna, molto amata e attiva nel sociale.
Proprio a lei è dedicato un lungo pensiero che la sorella, Isa Angrisano, ha postato sui social nei giorni scorsi, subito prima del Natale ormai listato di lutto: «Quante parole vorrei dirti. Parole che se per un secondo ti guardo dal di fuori mi escono a fiumi dalla bocca. Quanto coraggio hai saputo costruire, anche quello che non avevi e quanta forza hai tirato su dagli abissi più profondi per non morirci dentro. Sei stata sciocca e stupida in molte occasioni. A volte alcune cose non le volevi proprio vedere e ti rifugiavi dentro l’ennesima bugia. Ti ho visto dire un’infinità di volte: “va tutto bene“, ma in realtà di “bene” ne avevi davvero poco in quel momento. Hai avanzato comunque; tra rovi, erbacce, sentieri aridi e tempeste; e non ti sei mai posta il problema di quando sarebbe finita la strada, la pena o il calvario. Hai dato attenzioni e le hai sprecate e hai dato amore e ne hai ricevuto. Hai abbracciato amici veri, puliti e sinceri e hai sbagliato alcune strette di mano, qualche inizio e anche qualche fine. Perché di sbagli ne hai fatti, di errori ne hai commessi, ma non ti è importato… te li sei caricati nel tuo bagaglio di esperienze e li hai messi al sicuro dietro il tuo senso di “responsabilità.” A volte eri così strana, sfuggente quasi dannata e in altri momenti sembravi fragile, pronta a crollare e a mollare tutto. Non hai avuto sconti, ma il non averli ti ha insegnato a non concederli, perché la vita non regala niente e di possibilità ne da veramente poche. Hai imparato a non sprecarle, a valutarle e a non dipingerle come qualcosa che “se non faccio oggi, pazienza… lo farò domani.” L’amore poi, non ne parliamo… è qualcosa in cui non hai mai indovinato. Santo cielo! Ragazza, non ne hai “azzeccata” mezza, ma anche qua non ti sei fermata e hai continuato a credere che ogni forma d’amore va goduta, sperata e protetta, ma mai rincorsa, tradita ed elemosinata. Hai fatto molto chiasso e spesso hai saputo far parlare di te. A volte in positivo e altre in negativo. Hai scombinato mondi fatti di certezze e hai ricostruito mondi interamente distrutti e rasi al suolo. Hai davvero saputo proteggere le persone che amavi, ma non tutti hanno protetto te. Hai arricchito il cuore e la vita di molti, ma alcuni cuori li hai delusi e alcune vite lacerate. Hai tanti ricordi che non lasciavi andare mai, altri li hai distrutti, ma ciò che si vede in te oggi è la certezza che anche tu sarai nei ricordi di qualcuno. Adesso rientrerò in te e ti amerò più di prima perché quello che sei non è poi così male agli occhi del mondo e credo che tutto sommato io possa essere fiera di te. Mi manchi, sorellina mia».
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Di Paolo Ruscitto24 Novembre 2024