Da decenni si racconta di una regione, quella lucana, tra le più ricche d’Europa ma anche tra le più spopolate d’Italia.
Il Texas d’Europa, come spesso è battezzata la regione Basilicata in virtù della grande ricchezza petrolifera estratta dal suo sottosuolo, vive in costante spopolamento mostrando il paradosso di una ricchezza territoriale isolata dalla popolazione.
A sottolineare impietosamente la condizione di abbandono verso il quale corre la Basilicata è il rapporto della fondazione indipendente Openpolis, che mostra a fronte di un dato nazionale preoccupante la drammatica e sistematica emigrazione della gente lucana, con un vero e proprio stato di abbandono di interi borghi dell’entroterra, isolati e in agonia.
Lo studio ha mostrato i numeri del fenomeno, raccontando al mondo che in Basilicata 1 casa su 3 risulta disabitata, una percentuale media del 30% che fa rabbrividire se proiettata nel prossimo futuro. Le case “fantasma” ad oggi nel territorio lucano ammontano a 94.809 unità, delle quali 66.000 nella provincia di Potenza e 28.000 in quella di Matera. Per ovvie ragioni logistiche e di opportunità, nei capoluoghi lo spopolamento risulta meno evidente, su 33.000 case presenti a Potenza ben 7.000 risultano vuote attestando al 20% il dato, per Matera invece la percentuale resta invariata con 6.500 case vuote su un totale di 35.000 abitazioni presenti.
Sebbene i capoluoghi sembrano allineati allo standard nazionale, conduce a profonde riflessioni un fenomeno che sta erodendo una popolazione sempre meno numerosa e sempre più anziana.
Nonostante la nuova economia turistica che da un decennio si sta instaurando grazie al traino materano, pare non bastare, città dei Sassi compresa, a riaccendere una speranza tra le nuove generazioni che preferiscono inseguire i propri sogni approdando su lidi apparentemente più favorevoli.
Le ragioni di questa “diaspora” lucana sono da ricercare in approfondite analisi sociali, economiche e politiche. Ed è proprio quest’ultima che è chiamata ad offrire concretamente scenari credibili alle generazioni sfiduciate, migliorando le infrastrutture, la viabilità, collegando adeguatamente i borghi per favorire uno scambio anche turistico, invitando le aziende ad investire nel territorio agevolando l’assunzione di personale locale e favorendo il rilancio della nostra grande tradizione alimentare esponendo le nostre peculiarità in vetrine internazionali.
Alla Basilicata non mancano le ricchezze, non quelle del sottosuolo né quelle legate ai borghi che, abbarbicati sulle vette delle dolomiti lucane o sparpagliati tra i rigogliosi boschi, presentano tesori gastronomici invidiati dal mondo e che, se uniti, potrebbero rappresentare una delle ossature portanti dell’economia lucana utilizzando anche il percorso turistico.
Nella triste classifica dello spopolamento lucano, il comune più virtuoso è quello di Scanzano Jonico (Mt), dove risultano vuote “solo” 400 case su un totale di 3.478 mostrando uno svuotamento dell’11,5%, a scoraggiare invece, il dato del comune di Cirigliano (Mt), che con una percentuale altissima pari al 70,8% ci mostra ben 405 case vuote su 572 unità abitative totali.
L’auspicio, con l’avvicinarsi delle elezioni regionali, è che chiunque avrà la possibilità di governare questa meravigliosa regione, volga lo sguardo alle bellezze naturalistiche e alle ricchezze caratteristiche di ognuno dei borghi saldamente incastonati sulle rocce e tra i boschi della virtuosa e incompresa Basilicata.