I numeri delle ultime ore non sono da trascurare, così come la percezione della diffusione dei contagi da Covid che in Puglia e Basilicata sta aumentando. I posti letto occupati negli ospedali hanno superato il 6,8 % e su indicazione del ministero della Salute, la Regione Puglia ha raccomandato l’attivazione e il potenziamento delle attività di sorveglianza epidemiologica da parte di tutte le strutture sanitarie. A confermarlo Maria Chironna, responsabile del laboratorio Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari.
Professoressa, queste festività ci stanno mettendo dinanzi ad una situazione che ci riporta indietro nel tempo. Feste insieme sì, ma previo tampone. Che cosa sta succedendo?
«Questo periodo festivo è sempre stato un periodo di grandi momenti di socializzazione. Inoltre, a causa delle più basse temperature, le persone tendono a stare più al chiuso. Elevata attività sociale, permanenza in luoghi chiusi e spesso affollati, feste in famiglia con tante persone e per lungo tempo, come è noto e ribadito più volte, favoriscono una elevata circolazione di molti virus respiratori e tra questi anche SARS-CoV-2 che, tra tutti, è il più contagioso. Ed è questo il motivo per cui si sta assistendo ad un aumento del numero di contagi nonostante non si abbiano dati attendibili perché non è più previsto l’accertamento diagnostico e, se anche si esegue il tampone a casa, non c’è la registrazione nelle piattaforme di monitoraggio. Inoltre, stanno circolando anche i virus influenzali, con minore intensità, mentre nei bambini, oltre al SARS-CoV-2, sta prevalendo il virus respiratorio sinciziale. E può essere difficile distinguere, sulla base del quadro clinico, quale agente patogeno è responsabile. Effettuare i tamponi per Covid19 prima dei momenti conviviali, come già abbiamo visto in passato, può non servire a nulla perché ci sono gli asintomatici, perché si può essere in fase di incubazione e perché i test rapidi possono anche fallire, e risultare negativi nonostante si abbiano i sintomi».
Cosa dobbiamo aspettarci in termini di previsioni di contagi tra Natale e Capodanno?
«Direi sicuramente un aumento di contagi per tutti i virus respiratori e anche di casi di SARS-CoV-2. Anche perché, SARS-CoV-2 non arresta la sua evoluzione. Sottolignaggi Xbb rappresentano globalmente la maggioranza dei ceppi virali. Stessa situazione in Italia e in Puglia. Ma c’è il sottolignaggio BA.2.86, la famiglia Pirola, e probabilmente il più degno d’attenzione è JN.1, ora dichiarata dall’OMS “variante di interesse” che può causare l’intero spettro della malattia, compresa la forma grave».
E gli ospedali? C’è il rischio che si creino condizioni di stress?
«Non si può escludere che si possano avere delle criticità legate alle forme respiratorie più impegnative sul piano clinico che potrebbero portare molte persone prima nei Pronto Soccorso e poi nei reparti. Parliamo soprattutto dei più fragili e degli anziani. Ci sono già segnali in questo senso. Nella nostra regione ad oggi non sembrano esserci enormi criticità ma non possiamo affermare che ciò non possa accadere a breve a fronte di un aumento dei contagiati. In alcune regioni, indicatori come ospedalizzazioni e decessi per Covid19, sono già a livelli più critici. Motivo per cui una nuova circolare ministeriale invita ad elevare il livello di sorveglianza epidemiologica e a fare test per tutti i virus respiratori soprattutto nelle strutture sanitarie e dove sono ospitati i soggetti più a rischio come le RSA».
Siamo in tempo per correre ai ripari in termini di prevenzione?
«Non è mai troppo tardi per mettere in campo corrette misure di prevenzione. Così come non è mai troppo tardi per far giungere una comunicazione corretta ed efficace alla popolazione. Primo: purtroppo molti virus circolano in inverno e non danno solo forme lievi ma anche forme più gravi come le polmoniti. Contro le forme gravi legate a SARS-CoV-2 e ai virus influenzali esistono vaccini specifici efficaci. Fare i richiami è fortemente raccomandato. Questi, è bene ribadirlo, potrebbero non proteggerci dall’infezione ma sicuramente dalle forme gravi. E questo è fondamentale per anziani e fragili. Secondo: se si hanno sintomi respiratori è bene non far finta di nulla per non perdersi i cenoni e i momenti di socializzazione, ma sarebbe opportuno declinare inviti e rimanere a casa proprio per non contagiare bambini piccolini, anziani e malati di altre patologie che mettono a rischio di forme severe. Se i sintomi sono lievi, l’uso della mascherina è fortemente raccomandato per non contagiare, di qualsiasi virus si tratti. Così come anche i soggetti fragili è bene che la indossino se devono frequentare luoghi affollati per non contagiarsi. Inoltre, ventilare gli ambienti e favorire i ricambi d’aria è altrettanto fondamentale così come lavarsi le mani e osservare una buona igiene respiratoria che vuol dire starnutire nel gomito e smaltire correttamente i fazzolettini. E, infine, tenere pulite le superfici che vengono continuamente toccate. Tutto ciò può sicuramente contribuire a tenere bassi i contagi».