SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Aggressione al corteo antifascista a Bari, un imputato: «Ci ispiriamo a Che Guevara. Su Mussolini non rispondo»

È ripreso oggi il processo sull'aggressione contro i partecipanti alla manifestazione "Bari non si lega" che si è tenuta nel capoluogo pugliese il 21 settembre del 2018 in concomitanza con la visita in città dell'allora ministro dell'Interno, Matteo Salvini. L'aggressione è attribuita dalla Procura ad alcuni militanti di Casapaound. Nel processo sono imputate 18 persone…

È ripreso oggi il processo sull’aggressione contro i partecipanti alla manifestazione “Bari non si lega” che si è tenuta nel capoluogo pugliese il 21 settembre del 2018 in concomitanza con la visita in città dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

L’aggressione è attribuita dalla Procura ad alcuni militanti di Casapaound.

Nel processo sono imputate 18 persone accusate, a vario titolo, di riorganizzazione del partito fascista e lesioni personali aggravate. Oggi in aula è comparso Giuseppe Alberga, ex referente del circolo barese “Kraken” e di Casapound a Bari e in provincia.

«L’associazione culturale Kraken aveva vari personaggi di riferimento, da Che Guevara ad altri. Se lo era anche Mussolini? Mi avvalgo della facoltà di non rispondere», ha detto Alberga. «Come circolo Kraken ci siamo affiliati a Casapound perché ne condividevamo le idee, e questo per noi non è un motivo di vergogna. Ma nel nostro circolo non abbiamo mai fatto attività di proselitismo di alcun tipo, né abbiamo esortato a compiere atti contrari alle leggi», ha proseguito.

Quanto agli episodi del 2018, Alberga ha spiegato come quella sera, nella sede del circolo di viale Eritrea, «era in corso una festa tra soci e altri partecipanti esterni all’organizzazione», e ha precisato che «non c’è stata nessuna manifestazione fascista, ma una serata tranquilla. È un caso che fosse in concomitanza con l’altra manifestazione».

«A un certo punto della serata – ha detto ancora – sono stato attirato dal vociare proveniente dall’esterno, e ho invitato alcuni ragazzi a rientrare nella sede. Posso dire senza ombra di dubbio a difesa mia e di tutti che nessuno era in possesso di armi, siamo stati circoscritti nella sede».

Alla domanda del procuratore Roberto Rossi su una chat tra Alberga e un altro imputato, in cui il secondo avrebbe detto al primo «facci trovare le armi», Alberga ha risposto che, con quell’espressione, si intendevano «birre, focacce o altre cose da mangiare e da bere».

ARGOMENTI

aggressione
bari
casapound
cronaca

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!