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Taranto, campo largo in rivolta dopo l’adesione di Melucci a Italia Viva

Dopo l’uragano provocato dall’adesione del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci a Italia Viva, il partito dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il campo largo jonico comincia a vacillare. Oggi, presso la sede di via Mazzini, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle hanno indetto una conferenza stampa con all’ordine del giorno «gli ultimi sviluppi riguardanti la…

Dopo l’uragano provocato dall’adesione del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci a Italia Viva, il partito dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il campo largo jonico comincia a vacillare.

Oggi, presso la sede di via Mazzini, gli attivisti del Movimento Cinque Stelle hanno indetto una conferenza stampa con all’ordine del giorno «gli ultimi sviluppi riguardanti la composizione del Consiglio comunale di Taranto». E Melucci non si è fatto trovare impreparato: anche il primo cittadino parlerà alla stampa alle 15.

Il suo ingresso tra i renziani ha provocato un vero terremoto politico a Palazzo di Città. Italia Viva è diventata in breve tempo il partito più rappresentato in Consiglio comunale, finendo per rovesciare i rapporti di forza nella maggioranza a sostengo di Melucci. Il regista di questa operazione politica è stato il consigliere e presidente regionale di Iv Massimiliano Stellato, tra i 17 firmatari delle dimissioni irrevocabili che causarono la caduta della prima Giunta di Melucci. Ad oggi i rapporti si sarebbero distesi, e non solo Stellato è riuscito ad avvicinare il sindaco jonico all’ex inquilino di Palazzo Chigi, ma ha reso Iv il gruppo più rappresentato nell’assise cittadina, reclutando Filippo Illiano, Patrizia Mignolo e Adriano Tribbia e, tra gli assessori, Cosimo Ciraci e Angelica Lussoso.

Il nuovo colore politico di Melucci ha creato sin da subito un’asse tra il Partito democratico, il M5s e “Con”, il movimento diretta emanazione del governatore Michele Emiliano. Tanta maretta soprattutto tra i pentastellati, che si sono ritrovati in una scomoda posizione a Taranto, al governo con i renziani, mentre a Bari, dov’è in corso il dibattito in vista delle amministrative di giugno 2024, hanno espresso «perplessità» a stare in coalizione proprio con Italia Viva. Le novità da annunciare sulla maggioranza tarantina potranno fare luce sulle dinamiche in atto, dirimenti sia per la città dei due mari che per il capoluogo pugliesi.

Contrariati anche i militanti del Pd, che male hanno digerito l’assottigliamento del gruppo consiliare. La base è in totale rivolta. Ieri, il circolo del Pd di Talsano ha trasmesso agli organi di stampa un altro comunicato al vetriolo, attaccando Stellato che in una nota aveva invitato proprio i dem ad abbassare i toni. Il Pd di Talsano, assieme ad altri circoli della città tra cui Paolo VI e Solito, invita a «difendere il partito, la sua dignità ed il rispetto dovuto» dagli attacchi di Stellato, che aveva parlato di «dichiarazioni disfattiste» e puntato il dito contro «i tenutari di Elly Schlein». «Questo secondo mandato del sindaco – prosegue la nota del Pd talsanese – si caratterizza come un vero e proprio funesto monumento di incoerenza politica, capace di delegittimare la volontà popolare espressa con il voto e di irridere al ruolo di fedele alleato svolto dal Partito e dai suoi militanti». In linea con la base sono i dirigenti Anna Filippetti, segretaria provinciale, e Giuseppe Tursi, segretario cittadino.

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