«Non ho mai smesso e non smetterò di lavorare all’unità del centrosinistra e resto a disposizione del partito, della coalizione ma soprattutto dei miei concittadini». Ha le idee chiare sulla direzione che deve prendere il dibattito sulle Comunali a Bari Paola Romano, assessora alle Politiche giovanili e una delle prime ipotetiche candidate.
Dal sondaggio pubblicato dal nostro giornale la sua ipotetica candidatura ha ricevuto un riscontro positivo, non pensa che sia stata messa da parte troppo in fretta?
«Il PD a Bari esercita un ruolo di guida e persegue l’unità della coalizione. In questo quadro, i gruppi dirigenti del partito hanno da tempo individuato tre possibili candidati, tra cui me, che riscuotono il gradimento della cittadinanza. Per parte mia, non ho smesso e non smetterò di lavorare per perseguire l’unità del centrosinistra e resto a disposizione del partito, della coalizione ma soprattutto dei miei concittadini. Sento il dovere di continuare a portare avanti i temi che hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni del mio lavoro: attenzione al mondo giovanile, più servizi per le famiglie, i bambini e le donne. Specialmente il mondo femminile ha bisogno di più tutele e aiuti per garantirsi autonomia e autodeterminazione».
Sempre dai sondaggi emerge che gli under 30 sarebbero molto favorevoli a una sua candidatura. Come interpreta questo dato?
«Emerge l’esistenza di un “blocco sociale” che si riconosce nella mia proposta politica, composto da giovani e donne. E penso che nessuna campagna elettorale si possa vincere senza avere questi due alleati al proprio fianco. Penso anche all’entusiasmo che questo tipo di sostegno può generare nel corso di una campagna elettorale. Da 10 anni lavoro per dare voce proprio a giovani e donne, sono contenta che esista questa identificazione e di sicuro il mio impegno politico proseguirà nella stessa direzione».
Non sono mai emersi nomi di altre donne oltre al suo nel dibattito sulle candidature. Cosa significa per la politica barese? È un limite del sistema?
«Un terzo del consiglio comunale è donna e quasi tutte le consigliere uscenti hanno già dichiarato l’intenzione di proseguire il percorso politico. La Giunta uscente ha una rappresentanza femminile di tutto rispetto. Credo che Bari si sia dimostrata molto più avanti di tante altre realtà, anche del nord Italia. Però, c’è ancora tantissimo lavoro da fare e dipende anche da noi donne: dobbiamo rivendicare più diritti e maggiori tutele, ma anche fare maggiormente squadra tra di noi e avere la forza di metterci di più in gioco in prima persona. In questo senso, credo che i recenti esempi di Foggia e Firenze siano un ottimo viatico anche per Bari».
Qual è la sua posizione sulle primarie?
«Credo che dopo vent’anni di governo la nostra comunità abbia il diritto di esprimere un’opinione sulle candidature in campo. Grazie alle primarie abbiamo dato ancora più responsabilità e sostegno a Romano Prodi, Nichi Vendola, Michele Emiliano, Antonio Decaro ed Elly Schlein. Ma è stato possibile perché c’erano regole chiare e un contesto politico di accordo».
Se alla fine fosse Laforgia il candidato del centrosinistra è possibile pensare a un accordo tra di voi?
«La coalizione, individuerà con metodo inclusivo e partecipato, il candidato Sindaco e saremo al suo fianco. È sempre stato così in questi anni e sono certa che anche in questo caso andrà così. Il tema a mio avviso è smetterla di concentrarsi solo sui nomi e prendere coscienza del momento storico che viviamo, immaginare il futuro e fare una scelta conseguente».
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