Ci sarebbero altre società finanziarie pronte a entrare nella gestione di Equity Puglia, lo strumento finanziario voluto dalla Regione finalizzato allo sviluppo delle startup e delle piccole e medie imprese innovative attraverso l’incontro con venture capital. Andrebbero ad aggiungersi alle quattro già selezionate e con le quali muoverà i primi passi il Fondo di Investimento Alternativo (Fia): Vertis Sgr, Avm Gestioni, Eureka Venture Sgr e Indaco Venture Partners Sgr.
«Una volta definiti gli accordi di finanziamento cercheremo di accompagnare i gestori nell’attività di scouting – spiega Antonio De Vito, direttore di Puglia Sviluppo. Sarà uno strumento che completerà le azioni di sostegno messe in campo in questi anni dalla Regione Puglia. L’obiettivo è rafforzare la capitalizzazione delle piccole imprese innovative, in modo che arrivino sul mercato con una attività industriale strutturata».
I quattro gestori oltre ad investire con proprie risorse attingeranno ai fondi di co-investimento costituiti da risorse regionali per un totale di 40 milioni di euro a valere sui fondi Programma regionale Fesr-Fse+ 2021-2027. Il progetto mira anche ad attrarre nuove startup e Pmi innovative in Puglia. L’importante è che aprano una unità produttiva sul territorio regionale così come la stessa cosa dovranno fare i gestori che hanno aderito all’iniziativa. Un ruolo sempre più nevralgico lo svolgeranno inoltre le università. «Se Ovs, Deloitte o Rcs hanno deciso di sviluppare qui la loro ricerca in campo digitale è perché hanno trovato una realtà in grado di accompagnare l’impresa, tanto sul piano finanziario quanto della ricerca, con l’università e il Politecnico in prima linea», sottolinea De Vito.
In particolare sta per entrare nel vivo il progetto di Rcs che realizzerà a Bari l’hub dei servizi digitale del gruppo. «Ci saranno 59 nuove assunzioni e la proposta del contratto di programma è di 22 milioni – spiega sempre il direttore di Puglia Sviluppo. Stiamo istruendo il progetto definitivo e contiamo di approvarlo entro gennaio. Anche su questo il ruolo dell’università è stato centrale». Le risorse messe a disposizione da parte della Regione per il fondo di investimento alternativo che aprirà le porte delle startup al venture capital ha fatto la differenza nel superare i limiti territoriali.
«È stato particolarmente apprezzato – spiega De Vito – perché ha dato garanzia e credibilità al progetto al punto da convincere queste imprese finanziarie a investire al Sud. Sappiamo di non essere Londra o la Lombardia, ma l’interesse suscitato è un segnale importante per la nostra terra».
Pur con il coinvolgimento della Regione, il direttore di Puglia Sviluppo sottolinea come ai fondi privati verrà garantita piena libertà d’azione. «I limiti saranno quelli previsti dalla legge e dalle regole di governance dei fondi», afferma semore De Vito. Le opportunità, invece, saranno molteplici anche dal punto di vista logistico. «La startup non dovrà andare a Milano ma troverà qui tutti gli strumenti necessari per usufruire dei benefici del venture capital – sottolinea. È un segnale importante la partecipazione di player così importanti del campo finanziario e il fatto che tanti altri si erano proposti e potrebbero in futuro entrare nella gestione».
Dopo questa fase di formalizzazione degli aspetti procedurali, partirà una campagna di comunicazione destinata alle startup. «Il nostro target non saranno solo quelle presenti sul territorio ma vogliamo attrarne di nuove da fuori i confini regionali – spiega De Vito. Oggi ne contiamo quasi ottocento che, però, vanno rafforzate sul piano della capitalizzazione. Anche per questo abbiamo messo in campo questa iniziativa».
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Di Redazione15 Novembre 2024