Per i Giochi del Mediterraneo, l’evento sportivo in programma a Taranto e dintorni nel 2026, si apre una due giorni decisiva. Oggi e domani, infatti, il commissario straordinario Massimo Ferrarese e il sindaco Rinaldo Melucci saranno in Albania per discutere dell’organizzazione della manifestazione con i vertici del Comitato internazionale dei Giochi. Con un paradosso: i problemi legati alla governance del Comitato locale e all’iniziale insufficienza dei fondi sono stati risolti, ma mancano ancora una figura chiave come il direttore generale e i decreti attuativi per avviare le gare.
Oggi, dunque, Ferrarese e Melucci voleranno in Albania, dove domani è previsto il summit decisivo con Davide Tizzano e Iakovos Filippousis, rispettivamente presidente e segretario generale del Comitato internazionale dei Giochi, chiamati a valutare l’organizzazione definita a livello locale. Si discuterà innanzitutto del masterplan dei lavori e dello stadio del nuoto, l’impianto da 37 milioni di euro di cui si prevede la costruzione a Taranto e per il quale si registrano i maggiori ritardi: la proposta di Ferrarese, avallata da Federnuoto e dal Governo, è quella di far svolgere le gare di nuoto e pallanuoto all’aperto, rinviando la realizzazione della copertura a una fase successiva alla chiusura dei Giochi. È su questa strategia che il Comitato internazionale dovrà pronunciarsi.
Due, invece, saranno gli elementi che Ferrarese e Melucci metteranno sul tavolo per “rassicurare” Tizzano e Filippousis. La governance del Comitato organizzatore locale è stata ridefinita, col Governo che ha assunto la maggioranza all’interno del direttivo archiviando definitivamente la precedente gestione alla quale si imputavano i ritardi nell’organizzazione dell’evento. In più, Ferrarese e Melucci sottolineeranno la dotazione finanziaria assicurata al grande evento sportivo. Attraverso la legge di bilancio, infatti, il Governo ha stanziato 125 milioni di euro, cioè 40 per il 2024 e per il 2025 e 45 per il 2026, che si aggiungono ai 150 messi a disposizione già nel 2022. Le risorse per realizzare tutte le opere previste, dunque, non mancano.
A Tirana, però, Ferrarese e Melucci si presenteranno senza il nuovo direttore generale e i decreti attuativi indispensabili per far partire le gare. Pur avendo una maggioranza schiacciante all’interno del consiglio direttivo, il Governo non ha ancora individuato la figura chiamata a sostituire Elio Sannicandro, l’ex numero uno dell’agenzia regionale Asset interdetto per un anno dai pubblici uffici perché indagato per una presunta tangente da 60mila che avrebbe intascato per assegnare un appalto nel settore della lotta al rischio idrogeologico. Altro nodo che Palazzo Chigi deve sciogliere in breve tempo è quello dei decreti attuativi, cioè dei provvedimenti indispensabili perché il commissario Ferrarese possa avviare le gare di progettazione e realizzazione delle opere previste nei vari comuni coinvolti nell’evento. In mancanza, il commissario, che dalla scorsa primavera lavora notte e giorno per far sì che tutte le opere siano realizzate in tempo, non può bandire una sola gara.