La violenza della microcriminalità è sempre un allarme per le città della provincia di Foggia. Nelle ultime due sere altrettanti episodi avvenuti nel capoluogo e a Cerignola raccontano di quanto le bande di giovani malviventi siano altamente pericolose.
Una rapina in una gioielleria nel centro storico di Foggia in via Arpi, con un bottino importante, pare di oltre 300 mila euro, è stata messa a segno in piena serata, intorno alle 18, con la strada della zona a traffico limitato piena di gente, tanto che è stato proprio un passante che ha suo malgrado ha assistito alla fuga dei banditi a dare l’allarme.
Secondo il titolare del negozio “Piccole gioie”, bersaglio dei criminali, i rapinatori avevano “un marcato accenno locale”. Entrati armi in pugno all’interno dell’esercizio commerciale hanno ripulito le vetrine di oggetti preziosi e sono poi fuggiti a piedi, così come erano arrivati. Ed è solo un caso che il colpo non si sia complicato, visto appunto l’ora in cui è stato commesso dove chiunque suo malgrado poteva essere coinvolto.
Altra scena e altrettanto violenta, invece, venerdì sera a Cerignola. Secondo le prime indagini degli inquirenti, giunti tempestivamente sul posto, un ragazzo extracomunitario è stato colpito con una bottiglia da coetanei mentre bivaccano nei pressi di un punto ristoro automatico nella centralissima piazza Mercadante, proprio durante la consueta movida serale con tanti giovani presenti sia per strada che nei locali limitrofi. Ancora sconosciuti i motivi dell’aggressione che ha creato non poco spavento tra i passanti e tra gli avventori degli esercizi della zona.
Due episodi che si incastrano in un fenomeno di microcriminalità diffusa che sfugge a qualsiasi controllo, anche dei grandi gruppi mafiosi. Si tratta, infatti, di ragazzi che decidono al momento o di commettere un furto o una rapina oppure di utilizzare la violenza come strumento per dirimere contrasti. Eventi pericolosi che potrebbero coinvolgere anche ignari passanti o presenti ai fatti criminosi. Episodi che segnano la ripresa di azioni criminali proprio in prossimità delle festività natalizie e che fanno chiedere ai cittadini un grande regalo a Babbo Natale: quello della sicurezza.
Josep Borrell dà voce all’Unione europea: «La decisione della Cpi non è antisemita»
Di Flavia Di Maio24 Novembre 2024